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A testa alta, guardando una bandiera

a_testa_alta_locandinaPuò l’ultima inquadratura rovinare un buon film? A testa alta purtroppo dimostra di sì, la racconto in quanto non è spoiler: tribunale dei minori, luogo nel quale si è svolta gran parte della vicenda, uno zoom out con carrello ad uscire allarga l’inquadratura su una bandiera francese che svolazza.
Sappiamo tutti quanto può essere retorica nel bene o nel male una bandiera, ce ne siamo accorti in questi giorni tragici per la Francia con l’esposizione simbolica del tricolore più o meno ovunque. Bene, in questo film la bandiera finale non ha proprio senso, aggiunge una retorica fin troppo eccessiva che non aveva, fino al punto, motivo di esistere.
Il film narra di Malony che, abbandonato dalla madre sbandata a 6 anni, cresce senza certezze tra rapine, cattive compagnie e malessere diffuso. Attorno a questo giovane problematico si forma a poco a poco una famiglia adottiva: Florence, un magistrato del tribunale minorile vicina alla pensione, e Yann, un assistente sociale sopravvissuto a sua volta a un’infanzia difficile. Insieme seguono il percorso del giovane e cercano caparbiamente di salvarlo.
Al film è spettato l’onore di inaugurare l’ultimo festival di Cannes: “Vogliamo cominciare con un’opera testaaltadifferente. Un film che dice cose importanti sulla società di oggi e rappresenta perfettamente il cinema moderno, focalizzato sulle questioni sociali”, aveva dichiarato alla vigilia il direttore Frémaux. E il film segue indubbiamente questi propositi, è ben girato da Emanuelle Bercot, soprattutto nella storia del ragazzo che seguiamo in più fasi della sua travagliata adolescenza, la regista sembra più affascinata da questo percorso problematico che dal racconto dentro il tribunale: ci sono alcune scelte di sceneggiatura un po’ troppo prevedibili, ma nel complesso il film scorre via con piacere e con un senso di verità non facile da raggiungere.


Molto bravo l’attore non professionista Rod Paradot nel ruolo di Malony; Catherine Deneuve invece nel suo ruolo di giudice tutto d’un pezzo rappresenta ovviamente la Francia e la rettitudine ma anche il suo paternalismo: le sue scelte sono quasi sempre “materne”, forse giuste sia nel bene che nel male.  Tutto bene insomma, prima di quella bandiera finale.

Claudio Casazza

A testa alta

Regia: Emmanuelle Bercot. Sceneggiatura: Marcia Romano, Emmanuelle Bercot. Fotografia: Guillaume Schiffman. Montaggio: Julien Leloup. Interpreti: Catherine Deneuve, Rod Paradot, Sara Forestier. Origine: Francia, 2015. Durata: 120′.

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