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Anomalisa, se ti sveli ti cancello

Anomalisa_poster“Come posso aiutarti ad aiutarli?” è il best seller che Michael Stone, motivatore professionista, dovrà presentare a Cincinnati nell’ambito di una conferenza per professionisti del ramo del customer service. Michael ha una moglie, un figlio di circa dieci anni, ma soffre anche di un’apatia deprimente, pessimo requisito per un motivatore. Che la vita abbia ormai ben poco da offrirgli è dimostrato dal patetico tentativo di riallacciare i rapporti con la sua ex compagna, un incontro forzato che alimenta le frustrazioni di Michael, fino all’inaspettato incontro con Lisa, una goffa addetta alle vendite di prodotti da infornare e che alloggia nello stesso hotel con un’amica, entrambe in attesa della conferenza di Michael. Tra i due scatta una scintilla. Agli occhi di Michael Lisa ha qualcosa che la rende diversa, unica. La dichiarazione di amore sorprende la ragazza, poco abituata alle attenzioni degli uomini.

Dopo Synecdoche, New York, Charlie Kaufman, vulcanico sceneggiatore di Essere John Malkovich e Se mi lasci ti cancello (che gli valse un Oscar), dirige il suo secondo film questa volta in stop-motion e coadiuvato dal regista e produttore Duke Johnson. La storia dell’inaspettato innamoramento di due anime sole diventa un film d’animazione dopo una trasposizione teatrale, interpretata da Jennifer Jason Leigh, Tom Noonan e David Thewlis, che prestano le voci in questa versione cinematografica.
Come sempre, soprattutto quando il cinema indipendente diventa costoso, c’è bisogno di una favorevole congiunzione astrale perché un progetto veda la luce. Il buon esito della versione teatrale ha convinto una serie di soggetti a produrre il film, assecondando i desideri dei due autori, convinti sperimentatori, a cui è stato messo a disposizione un team di animatori eccezionali. Il risultato è un film splendido dal punto di vista visivo, fotografato magnificamente da Joe Passarelli, capace di rendere l’atmosfera sospesa del Fregoli Hotel, dentro e fuori la camera di Michael, nonché dei pochi esterni di Cincinnati. Gli ambienti diventano così anomalisa1luoghi dell’anima, stanze dove specchiarsi, ora per rimarcare il disagio esistenziale, ora per riscoprirsi ancora capaci di provare emozioni vere.
E ha del miracoloso che l’umanità dei protagonisti passi nonostante la consapevole scelta di un’animazione per nulla fluida. I pupazzi sono per giunta poco eleganti, tanto per rimarcare quanto la vita possa appesantire i corpi; i volti sono percorsi da un solco orizzontale e due laterali, che li trasformano in maschere rimovibili. E infatti ci si aspetta da un momento all’altro di scoprire cosa si celi sotto, magari un ingranaggio disumanizzante che li dichiari deboli robot. Invece lo stravagante Kaufman scommette sul realismo di questi corpi quasi mummificati, perché possano cambiare con la scoperta dell’amore autentico (o che dovrebbe essere tale). Il mondo dell’oratore motivazionale ha perso di interesse e Michael viaggia per inerzia celando l’ipocrisia con sorrisi di circostanza. Istanti di pura menzogna prima di trasformare ancora una volta la fronte in un cumulo di macerie. A nulla serve interpellare una vecchia fiamma, tradita da un sogno felice d’amore. Il sesso non è una macchina da azionare a piacimento.
Succede allora che la routine omologhi i suoni e le voci non tradiscano più universi singolari, ma collettivi plurali e identici. Persino la voce del figlio non si differenzia da tutte le altre (maschili e femminili). Ancora una volta è la trovata a fare la differenza. Per questo Lisa diventa “Anomalisa”, un pianeta che esce dall’orbita della mediocrità per farsi unico corpo celeste vivo.


Sono i temi cari allo sceneggiatore e regista. Si sentono gli echi di Se mi lasci ti cancello, nella ricerca spasmodica dell’esclusività nella relazione, della fuga da una solitudine che pare invincibile, nell’identificazione di un barlume che possa aggiornare la vita e rimescolare le carte del già visto e sentito e toccato e annusato. Anomalisa è così l’avventura di una fuga, l’abbraccio della speranza e, al tempo stesso, l’agghiacciante scoperta che, diventati automi, difficilmente sarà possibile ritornare uomini.

Alessandro Leone

Anomalisa

Regia: Charlie Kaufman, Duke Johnson. Sceneggiatura: Charlie Kaufman. Fotografia: Joe Passarelli. Montaggio: Garret Elkins. Musiche: Carter Burwell. Origine: Usa, 2015. Durata: 90′.

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