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Crimson Peak

crimson-peak-tom-hiddlestonLa giovane Edith (Mia Wasikowska), figlia del benestante imprenditore Mr. Cushing (Jim Beaver) è un prodotto tanto dolce quanto estraneo alla realtà borghese che la circonda. I proventi dell’industria che muove il mondo inglese di tardo ‘800 non suscitano in lei il benché minimo interesse, che, a conferma della sua diversità, sembra esser proiettato sulla scrittura e, nello specifico, a un genere di narrazione inconsueta per il suo tempo.
Edith scrive di fantasmi, ma la concretezza del suo talento appare astratta come l’universo nel quale l’ideologia comune relega la figura stessa dello spettro, una figura declassata a credenza popolare,  distaccata dalla realtà quotidiana. 
Nessuno darebbe credito a un simile scritto, ma Edith dice il vero. C’è una transizione indefinita tra il mondo terreno e l’aldilà, come uno spazio privo di contorni, paragonabile ad un limbo e che talvolta riesce a interagire col mondo mortale, ma chi, eccetto lei, potrebbe credervi? A chi mai potrebbe raccontare delle spaventose apparizioni della madre ormai defunta, che in una veste scheletrica e nera ritorna ciclicamente a visitarla col solito inquietante crimson-peak-10-1500x844ammonimento “Beware Crimson Peak!”
La risposta, tanto piacevole quanto inaspettata, si manifesta alla giovane Cushing nelle vesti dell’inventore Thomas Sharpe (Tom Hiddleston). Ai suoi occhi, il libro di Edith non ha nulla d’infantile o inadeguato; il tetro e l’occulto – spiega Thomas – meritano rispetto dal luogo da cui egli proviene. 
La sintonia tra i due cuori è immediata, ma c’è qualcosa, oltre il tangibile e il comprensibile, che, con l’arrivo del giovane Sharpe e della taciturna sorella Lucille (Jessica Chastain) sembra aver riaperto, dal cuore delle tenebre, gli oscuri cancelli di un aldilà che torna, coi suoi fantasmi, ad occupare il mondo dei vivi, portando alla luce i sanguinosi peccati che, troppo tardi, Edith scoprirà appartenere proprio agli Sharpe.
In un climax d’esponenziale distacco dal reale, il trasferimento di Edith a Crimson Peak – come compagna di Thomas – muterà da vita a incubo, un incubo dove l’astratto (i fantasmi) e il concreto (gli Sharpe) verrano fusi a tal punto da creare un unico amalgama di paura e peccati dal quale nulla potrà più fuggire.
crimson-peak-jessica-chastain-screengrab-0001-2L’ultimo film di  Guillermo Del Toro è un buon prodotto; scorrevole e interessante.
Tuttavia, è anche vero che le differenze dai precedenti lavori del regista e sceneggiatore messicano sono tanto evidenti da sfociare nell’eccessivo e, forse, in una possibile critica, che potrebbe arrivare proprio da quel pubblico che ormai associava al nome Del Toro un genere di cinema dove il soprannaturale poteva ben dirsi fattore portante della narrazione.
Certo, Crimson Peak brulica di fantasmi, ma il punto fondamentale è che non reclamano la parte di soggetti di primo grado, poiché il centro nevralgico del racconto è invece la contrapposizione tra puro e malvagio simboleggiata dal confronto tra la giovane Edith e gli Sharpe.
I protagonisti di Crimson Peak non sono neppure lontanamente somiglianti al possente Hellboy o all’intoccabile Blade e il mondo in cui vivono non è minacciato dal soprannaturale – fattore che, al contrario, risultava essenziale nella più vecchia filmografia del regista – bensì dalla corruzione del naturale, dalle debolezze umane.

In buona sostanza, sembra che Del Toro, pur di mantenere il fantastico che lo contraddistingue, abbia voluto insaporire l’opera inserendo l’elemento ultraterreno, senza però prendere in considerazione che questo non sarebbe servito a porre Crimson Peak sullo stesso piano di HellBoy, Blade o Pacific Rim. E questo perché il soprannaturale presente in queste pellicole – incarnato nei rispettivi casi da uno stregone, dalla comunità dei vampiri e dai mostruosi kaiju – aveva un ruolo predominante, cosa che al contrario non può dirsi del suo nuovo lavoro, dove l’extraterreno, seppur parte dello svolgimento, non risulta affatto essenziale allo sviluppo della narrazione, che, pertanto, potrebbe tranquillamente essere riscritta senza l’impiego dei suddetti spettri.

 Mattia Serrago

Crimson Peak

Regia: Guillermo Del Toro. Sceneggiatura: Guillermo Del Toro, Matthew Robbins. Fotografia: Dan Laustsen. Montaggio: Bernat Vilaplana. Musiche: Fernando Velázquez. Interpreti: Mia Wasikowska, Tom Hiddleston, Jessica Chastain, Charlie Hunnam. Origine: USA, 2015. Durata: 118′.

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