Bergamo FM 2015

Cronache dal 33° Bergamo Film Meeting

Primo week end di programmazione per il Bergamo Film Meeting, avamposto cinefilo orobico giunto alla 33° edizione nonostante il costante stato di precarietà e l’inadeguatezza della risorse necessarie segnalati dagli organizzatori. A dispetto di questi limiti i primi giorni di festival sono stati caratterizzati da una folta presenza di pubblico (in sala e nella spazi esterni) ed una programmazione piacevolmente oscillante tra grandi classici del passato, con omaggi e retrospettive di ampio respiro,e cinema indipendente e d’autore.

Il concorso, appuntamento serale, si è aperto con il film franco-colombiano Gente de bien di Franco Lolli: Eric ha dieci anni e dall’oggi al domani si ritrova a vivere con Gabriel, il padre che conosce appena, in un miserabile quartiere della periferia di Bogotà. Il piccolo oscillerà tra il contesto povero  del padre, personaggio remissivo e sconfitto, e quello borghese dove viene introdotto da donna più che abbiente che inizia a prendersi cura di lui. Le differenze culturali ed economiche emergeranno prepotenti generando il rigetto del nuovo contesto per il piccolo Eric. Nemmeno in Colombia può esserci mobilità sociale tra popolo e borghesia: una tesi che emerge forse un po’ troppo programmaticamente.

Andrea ArnoldPer la sezione Europa: singolare, femminile il festival propone ennesima versione di Cime Tempestose. Punto di forza dell’opera della regista Andrea Arnold è l’ambientazione: la natura potente e implacabile è parte integrante dell’amicizia e della successiva tormentatissima storia d’amore tra Heathclif e Catherine racchiuso in un opprimente 4.3. Un vento impetuoso squarcia queste terre desolate e s’insinua nelle case come la passione nei corpi dei due protagonisti.

Si apre domenica anche la retrospettiva che esplora le origini del polar, genere tra il poliziesco e il noir, nato negli anni Quaranta sotto l’influsso del cinema americano e che in Francia trova una nuova identità. Avvio di buon mattino con un classico che non ha bisogno di presentazioni: Rififi (Du rififi chez les hommes), film del 1955 diretto da Jules Dassin, tratto dall’omonimo romanzo di Auguste Le Breton, Ad accompagnare la retrospettiva il volume monografico Polar curato da Arturo Invernici e Angelo Signorelli (info QUI).

 

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