Far East FF 2017

Cronache dal Far East Festival Udine – 25 aprile

Giappone ancora protagonista al Far East dopo il riuscito Scoop! di One Hitoshi presentato la sera del 24 aprile al Teatro Giovanni da Udine. Prima mondiale (!) questa mattina per l’ultima fatica di Uchida Eiji: Love And Other Cults, dove il regista torna ad esplorare zone oscure della società giapponese dopo Lowlife Love. La storia ripercorre il percorso della protagonista (Itoh Sairi) dall’innocenza fino a una maturità spesso amara, e del suo ex compagno di classe (Suga Kenta) che l’ha amata a lungo a distanza e ne narra le vicende sfoderando occasionali perle di sudata saggezza.
cultsIl film ricorda un romanzo ben riuscito di Chuck Palahniuk, un’esplorazione ironica di sette e gruppi religiosi, strane bande di loser, boss della yakuza locale appassionato di chupachups, bordelli e set pornografici con il pregio di farci amare questi giovani sperduti. Il film procede per episodi con trame e sottotrame che si intrecciano in maniera convincente ed efficace anche grazie alla sfrontata dolcezza della protagonista interpretata dalla giovane attrice Itoh Sairi, elemento di raccordo tra le diverse situazioni esplorate e i tanti personaggi minori. L’occhio del regista ci conduce senza giudizio in questo racconto di formazione dove spaesati adolescenti sono alla ricerca di identità e stabilità. Ci auguriamo che la prima mondiale di Udine porti fortuna a questo piccolo e riuscito film.


Sempre di sentimenti si parla nel film evento di questo 25 aprile: il coloratissimo musical 52Hz, I Love You opera del regista campione d’incassi in patria Wei Te-sheng. Presentato come il La La Land taiwanese Il film è una serie di essenziali storie d’amore raccordate da canzoni e balletti (la parte musicale supera di gran lunga quella parlata) ambientate a Taipei il giorno di San Valentino.

5006

A parte l’accessoria vicenda di una coppia lesbica che partecipa a una cerimonia nuziale di gruppo all’aperto, tema molto sensibile, il film non è altro che una colorata e sdolcinatissima sequenza di scene cantate più o meno riuscite. Restate a debita distanza se non siete appassionati di musical.

Continua nel frattempo la retrospettiva Creative Visions hong Kong Cinema 1997 – 2017 e un ulteriore motivo per venire a Udine per questa diciannovesima edizione del Far East è sicuramente questa superba selezione di film hongkonghesi. E’ una gran gioia rivedere sul grande schermo The Mission di Jhonny To, un capolavoro di ritmo ed eleganza perfettamente interpretato da cinque star del cinema della ex protettorato britannico, Accident di Soi Cheang, Ip Man o Infernal Affair, in attesa della versione di restaurata di Made in Hong Kong di fruit Chan. Alla retrospettiva è dedicata una significativa parte del superbo catalogo 2017, trecento pagine imprescindibili per chi voglia tenersi aggiornato su quanto accaduto nell’ultimo anno sul grande schermo in estremo oriente, motivo in più per affermare che il Far East si conferma uno dei festival più significativi del panorama non solo italiano.

da Udine, Massimo Lazzaroni

Topics
Vedi altro

Articoli correlati

Back to top button
Close