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Da Nocturno a Bloodbuster. Una dichiarazione d’amore diretta al lato oscuro del cinema italiano

img_20190928_161914Parlare di cinema di genere in Italia non è mai facile, soprattutto da appassionati. Siamo, si mi ci includo anche io in questo sottobosco, portatori sani di un ideale cinematografico che oggettivamente non si assapora più tanto facilmente, tra di noi si sono create delle ulteriori fazioni – un po’ come accade alla Sinistra italiana – che vanno a coprire il cinema dalla B di Bava alla Z di Zombie, con la A di Argento che nonostante tutto regna sovrana e ci sovrasta, e tutto ciò apre ad un ventaglio infinito di scissioni interne e visioni differenti.
Il filo rosso, che mi sentirei di definire più opportunamente nero, è l’esigenza di riconoscersi in opere poco convenzionali, a volte scoperte e scovate lontane dalle affollate sale cinematografiche, non sostenute dai grandi produttori e case di distribuzione, ma non per questo meno pregiate a livello qualitativo, certamente di forte impatto socioculturale. Ebbene sì, quest’ultimo non è da sottovalutare, far parte della banda del gobbo del cinema di genere ha una connotazione non indifferente a livello socioculturale e c’è una realtà che prima di tutte ne ha reso pubblica l’esistenza: Nocturno, la regina degli inferi delle riviste cinematografiche italiane, che da 25 anni punta i riflettori sul cinema dimenticato, a volte oltraggiato, scorretto, infernale, comunemente chiamato di genere o di serie B. Le menti di Manlio Gomarasca e Davide Pulici danno vita ad una rivista che, sin dall’ottobre del 1994, inizierà a raggruppare i fanatici e generarne di nuovi, fondando un vero e proprio popolo di Nocturniani. I generi cinematografici protagonisti sono il poliziesco, l’horror, il giallo e anche l’hard. L’obiettivo? Sicuramente dare giusto lustro e spazio ad alcuni dei nomi che per le generazioni a.N. e d.N. (avanti Nocturno e dopo Nocturno) segnano parte della formazione cinematografica; tra quelli ai quali mi sento più affezionata mi sento di citare Lucio Fulci, Aristide Massaccesi alias Joe D’Amato, Fernando Di Leo, Umberto Lenzi, Ruggero Deodato, ma anche Claudio Fragasso, Bruno Mattei, Sergio Martino, Mario e Lamberto Bava.
img_20190929_153147Qualche anno dopo, precisamente nel 1999, nasce un’altra realtà che si rivelerà un porto sicuro per i Nocturniani: Bloodbuster, una pregiatissima perla nera, un negozio fisico nel centro di Milano ideato da Manuel Cavenaghi e Daniele Magni, collezionisti e appassionati di B-movies. L’esigenza era quella di far confluire in un unico luogo opere e materiale cinematografico introvabili, delle vere chicche per gli appassionati. L’evoluzione è stata naturale, la voce è iniziata a girare, le povere anime dannate dei Nocturniani hanno iniziato a fiutare la possibilità di cibarsi del lato oscuro del cinema concretamente.
A fare da cornice c’è CinemArcord, convention del collezionismo cinematografico e dell’editoria specializzata in cinema. D’altronde sono molte le mostre per collezionisti di fumetti, vinili, libri, insomma ce ne sono di ogni tipo e fanatismo, tranne che di cinema, e grazie all’unione tra le forze oscure è stato organizzato un vero e proprio omaggio ai 25 anni di Nocturno, ai 20 anni di BloodBuster e ai 10 di Bietti Heterotopia. Ammetto di aver atteso con trepidazione questo momento, e sono sicura di non essere l’unica, visto l’enorme successo che ha avuto questa manifestazione. L’armata delle tenebre, ebbene sì il filo nero ha contagiato anche i nostri abiti, è confluita per due giorni, 28 e 29 settembre, presso i Frigoriferi Milanesi. Incontrarsi tutti in un luogo fisico è stato emozionante. A differenza di tante altre celebrazioni o festival cinematografici non vi è stata alcuna barriera tra i mostri sacri della settimana arte e noi comuni nonmorti.
img_20190929_163136Ci tengo a raccontare un aneddoto che porterò sempre con me. Sabato 28 settembre la sala era gremita per l’incontro con Lamberto Bava, non trovando posto mi sono messa in fondo, ad un certo punto sento un simpatico signore imbestialito che farfuglia “ma che cazzo! Sto qua sta’ a parlà da du ore! Du oree!”. Il simpatico signore è Ruggero Deodato e si stava lamentando bonariamente con i ragazzi di BloodBuster, ma anche con quelli di CinemArcord e Nocturno, del fatto che Bava avesse un momento tutto per sé e invece lui avrebbe dovuto condividere l’intervento con altri registi e sceneggiatori. Io, assistendo alla scena, sono scoppiata a ridere e lui giustamente si è accorto e borbottando qualcos’altro si è staccato e mi è venuto incontro simulando di portarmi via a braccetto. Piegata in due dal ridere, ma anche onorata, ho imbastito una conversazione pressoché surreale con il buon Ruggero Deodato. Per farla breve, Deodato ha reso l’incontro Masters of Italian Horror & Thriller indimenticabile, raccontando una serie di aneddoti paradossali su patate e festival e durante il momento di saluti, baci, abbracci e autografi vari al mio “mi chiamo Tatiana”, il buon Ruggero mi fa “Tatiana? Ma che sei russa?”. Con questo Ruggero voglio ringraziarti, perché la sala gremita era piegata in due dal ridere e se fossi nata qualche decennio prima, per me sarebbe stato un onore farmi sbranare in Cannibal Holocaust.
Chiusa la parentesi su Deodato è doveroso nominare gli altri Masters presenti all’incontro moderato dalla crew di Nocturno (Bartolini, Gomarasca e Pulici): Lamberto Bava, Antonio Bido, Enzo Sciotti, Sergio Stivaletti e Antonio Tentori. Per gli appassionati del genere i nomi sono altisonanti e, oltre agli aneddoti e alle risate, si è affrontato il tema del cinema di genere contemporaneo in Italia. Con un po’ di nostalgia tutti hanno ricordato quanto fosse facile “fare Cinema” una volta, bastava un soggetto originale, una sceneggiatura parzialmente img_20190929_153156imbastita e si trovava un produttore pronto a scommettere su Dèmoni o Cannibal Holocaust, quest’ultimo essendo erroneamente percepito come snuff movie valse una causa al regista rendendolo ancora di più un Cult Movie, anzi Starcult! La facilità sopracitata non preclude però la qualità delle opere realizzate e, cosa ancora più fondamentale, l’importanza che ricoprono questi film per la storia del cinema.
Domenica 29 settembre la banda di Stracult, capitanata da Marco Giusti, ha presentato il Nuovo Dizionario stracult della commedia sexy, targato BloodBuster Edizioni e a seguire ho assistito all’incontro con i Masters of Italian Comedy: Marco Giusti, Aldo Lado, Sergio Martino, Lucio Montanaro, Maurizio Nichetti, Neri Parenti ed Enrico Vanzina. Uno dei pilastri del Cinema nostrano è la Commedia all’Italiana e, volente o nolente, le varie declinazioni ed evoluzioni successive, quali la commedia sexy e anche il cinepanettone fanno parte della cultura popolare e delineano, anche inconsapevolmente, un retaggio culturale. Dopo questa necessito di almeno un paio di Antonioni. Ironia a parte, mi sento di ringraziare Nocturno, Bloodbuster, Stracult e Cinemarcord perché grazie a voi ci si sente ugualmente strani, ma comunque meno soli.

Tatiana Tascione

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