Cannes 2013Slider

Highlights n.3 – Festival di Cannes 2013

A poche ore dalla conclusione del Festival sembra urgente fissare alcune idee su due lungometraggi in competizione, che potrebbero tranquillamente aggiudicarsi la Palma d’Oro. Indipendente rimane, a posteriori, l’indiscussa qualità dell’intera selezione. Prendere nota:

Nebraska – Alexander Payne

Ecco un road movie. Sin dal primo fotogramma, addirittura dal vintage logo Paramount di apertura, il bianco e nero richiama il tema della memoria.

nebraskaLa storia è quella di Woody, anziano signore che è convinto di aver vinto un milione di dollari, e di David, suo figlio, che asseconda la convinzione del padre e organizza il viaggio per il ritiro della vincita – consapevolmente falsa. Per David il viaggio alla conquista della somma vinta è pretesto per spendere del tempo solo con il padre, che, piuttosto vecchio, sembra anche affetto da Alzheimer. L’occasione fa sì che David scopra molto altro sul passato di suo padre, in un piacevole crescendo che non intacca mai il ritmo di racconto del viaggio. Riflessione, ma anche esperienza del mondo dal punto di vista di un anziano – quindi tutto inscritto in un ritmo disteso. I paesaggi esplorati – fra il Montana e il Nebraska – sono vergini, quasi idealizzati, come in un ricordo lontano. Anche gli amici e i conoscenti si ripresentano come erano stati lasciati, e il passaggio di tempo è sottolineato solo dalle loro rughe sul viso. La tappa intermedia significativa è quella di Hawthorne, cittadina natale di entrambi i genitori di David. Qui La famiglia intera si riunisce, e inscena una vera e propria commedia. Il figlio recupera così il legame con il padre che non era mai stato forte. Attenzione alla lacrima facile.

Only God Forgives – Nicolas Winding Refn

La fila fuori dalla sala è lunga tanto quanto la risposta all’evento Coen dello scorso lunedì. Il nuovo film di Nicolas Winding Refn è stato atteso moltissimo.

only-god-forgives-23Julian – Ryan Gosling – è un americano che dirige un club di box thailandese a Bangkok. La madre lo raggiunge dagli Stati Uniti per riconoscere il corpo di Billy, suo fratello. Donna elegante e altrettanto crudele, sprona Julian a vendicare la morte del fratello, rappresentando in contrapposizione alla compagna del figlio – una prostituta obbediente di una bellezza perfetta – il vero capo della situazione. Tutte le inquadrature del film solo tableau perfetti nella loro unicità drammaturgica e fotografica. Le dominanti di colore bruciano le sfumature di carattere dei personaggi in favore del tema della vendetta. Su Julian costruiscono una dominante rossa, sul poliziotto verde; sulla madre di Julian la fotografia più equilibrata, seppure molto fredda. Che la violenza gratuita sia apprezzata o meno, è certo che Refn possiede un grande talento per la regia, che compensa l’estrema semplicità della sceneggiatura. Ryan Gosling consuma finalmente l’attesissimo “Wanna fight?” della campagna pubblicitaria pre-festival, sorprendendo nella stessa misura nello scioglimento simbolico del finale.

Refn nel 2011 vinse già il premio per la regia sempre al Festival di Cannes con Drive, che risulta simile ma forse più acerbo di quest’ultimo. Per cui la scommessa è questa: si imporrà ancora sul risultato con successo? 

da Cannes, Giulia Peruzzotti

Topics
Vedi altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button
Close