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Il caso Kerenes

Il 13 giugno arriva nelle sale italiane Il caso Kerenes, vincitore di Berlino 2013. Cornelia è una donna ricca e potente a cui apparentemente non mancherebbe nulla se non l’affetto del figlio Barbu al quale dedica ossessive attenzioni. Quando il figlio uccide accidentalmente con la sua auto un bambino, Cornelia si dimostra pronta a tutto pur di evitare che finisca in prigione.

E’ una Romania decisamente inaspettata quella descritta dal regista Călin Peter Netzer ne Il caso Kerenes, vincitore dell’Orso d’Oro e del Premio della Critica Internazionale all’ultimo Festival di Berlino. Una nazione borghese, ricca, diversa da quella raccontata dall’altro enfant prodige del cinema rumeno Cristian Mungiu. I primi quindici minuti del film ci introduco in questa nuova upper class rumena: nella sfarzosa festa di compleanno di Cornelia si parla con disinvoltura d’affari, di soldi facili; una celebrazione che risulta fredda e fittizia come la danza solitaria della protagonista sulle note dei nostri Gianna Nannini e Nino D’Angelo. Tutto è destinato a cambiare radicalmente con la notizia dell’incidente, evento che offre a questa nuova borghesia l’occasione di dimostrare l’altro suo volto senza scrupoli: Cornelia non esita ad utilizzare conoscenze e denaro di cui dispone con lo scopo d’insabbiare l’evidente omicidio.
il caso kerenesMa Il caso Kerenes non è (solo) un film che parla di questa nuova classe sociale, è soprattutto un film sul rapporto morboso tra una madre ed un figlio. Le conseguenze dell’incidente porteranno agli estremi la distanza tra i due in un crescendo emotivo che travolgerà tutta la famiglia, facendo esplodere in Cornelia un bisogno di controllo che diventa ricatto, minaccia, senso di colpa.
Peter Netzer racconta con chirurgica attenzione la vicenda con la stessa determinazione con cui si muove la protagonista Cornelia nel suo folle tentativo di salvataggio. Una discesa agli inferi che la camera mobile del regista invita ad osservare senza nessuna possibilità d’immedesimazione con protagonisti e comprimari, tutti complici o vittime di questo materno martellamento, spettatori inermi di questa profonda e totale incomprensione. Un’empatia impossibile che ci conduce fino alla straziante sequenza finale, un viaggio verso la casa dei genitori del bambino morto, dove veniamo introdotti in quella Romania povera e rurale finora rimossa. Se l’intenzione della madre è quella di avviare un percorso di corruzione dei genitori l’incontro con la povera, composta risolutezza della famiglia vittima ci regala un brandello d’umanità: i personaggi abbandonano temporaneamente la propria maschera per compiere i primi piccoli ed essenziali gesti di verità, consapevoli della loro futura inevitabile separazione.

Massimo Lazzaroni

Il caso Kerenes

Regia: Calin Netzer. Interpreti: Luminita Gheorghiu, Bogdan Dumitrache, Ilinca Goia, Natasa Raab,Florin Zamfirescu. Origine: Romania, 2013. Durata: 112′.

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