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La prima luce

la-Prima-luceUn figlio è la prima luce, un figlio che scompare è il buio. Un viaggio nel buio è proprio ciò che accade a Marco (Riccardo Scamarcio), cinico avvocato di Bari, che ad un tratto si ritrova senza il figlio di sette anni Mateo e senza la compagna sud-americana Martina (Daniela Ramirez). Lei, da tempo depressa, soffre la solitudine in un paese che non sente suo e la lontananza psicologica del marito. Marco dapprima sottovaluta i segnali, successivamente cerca di rimediare, allarmato dalla prospettiva di non poter più vedere Mateo. Martina però è decisa, in Italia ha perso qualsiasi stimolo. Quando Marco, tornato da un breve viaggio di lavoro, trova la casa vuota, si mette alla loro ricerca disperata in un paese che non conosce.
Vincenzo Marra con La prima luce racconta un dramma per nulla eccezionale, attuale anzi, e che si rinnova nei tanti casi di separazione tra genitori di nazioni diverse, quando la tutela minori deve decidere tra l’affido alla madre o al padre. Se poi il rapporto tra padre e figlio è vitale e costruttivo, allora il dramma è ancora più profondo, perché non si tratta di separare un genitore inadeguato, ma di lacerare forzatamente un legame amoroso.
Il regista entra senza troppi preamboli nel cuore della relazione tra Marco, Martina e Mateo, evidenziandone da subito le fratture interne alla coppia, il cui quadro psicologico emerge lentamente: un disagio che Marco sembra avvertire con colpevole ritardo, centrato com’è sul suo lavoro di avvocato. E in quella veste non appare come personaggio positivo. A questo punto però Marra e lo sceneggiatore Angelo Carbone la-prima-luce.veneziacomplicano la faccenda, perché nel rapporto con Mateo emerge una personalità diversa, capace di sguardi gentili, di abbracci morbidi e rassicuranti, così che le insofferenze di Martina si riducono quasi ad un capriccio. Niente manicheismo quindi o riduzione a tesi di un problema che raramente identifica buoni e cattivi. La fuga verso il Cile di madre e figlio sconvolgono Marco che inutilmente cerca riparo nelle leggi italiane prima e in quelle cilene poi. Essere avvocato non lo aiuta e deve affidarsi a un investigatore privato.
Il film, sostanzialmente diviso in due parti, chiede allo spettatore di non prendere posizione di fronte a istanze contrapposte: due ragioni diverse, un bambino che soffre nel mezzo, una distanza geografica abissale. Scamarcio regge il ruolo e la Ramirez (bella sorpresa) pure, ma è il piccolo Mateo a emozionare, bravissimo nell’interpretare lo sconcerto di fronte all’assurdo di una madre che non vuole più bene al padre e che non sente casa la loro casa.
Tutto regge ma non perfettamente. Di tanto in tanto la sceneggiatura tende alla semplificazione, non pare esistere intorno alla coppia un tessuto sociale, le scene si susseguono scolasticamente e la ricerca di Martina, il classico ago nel pagliaio, pare sin troppo semplice. Il film però ha il merito di aprire una riflessione per nulla scontata su un problema poco conosciuto, ma che in una società sempre più multiculturale potrebbe richiedere in futuro attenzioni diverse.

Vera Mandusich

La prima luce

Regia : Vincenzo Marra. Sceneggiatura: Angelo Carbone, Vincenzo Marra. Montaggio: Sara Petracca, Jacopo Quadri. Interpreti: Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla. Origine: Italia, 2015. Durata: 108′.

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