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Pompei

pompei“Ho amato l’idea di prendere questo avvenimento catastrofico e di inserirvi una serie di personaggi interessanti e di trasformare il tutto in un grande spettacolo”. Se questa deve essere interpretata come una dichiarazione d’intenti, c’è da dire che l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto.

Stiamo parlando del nuovo film di Paul W. S. Anderson, regista di tutta la serie di Resident Evil, tanto per mettere le cose in chiaro. Pompei racconta la storia d’amore tra Milo, uno schiavo – gladiatore, noto in tutto l’Impero col nome de “il Celta”, e Cassia, la bella figlia della famiglia più influente di Pompei. Una storia d’amore teoricamente impossibile che gli eventi del 79 d.C., la distruzione di Pompei ad opera della devastante eruzione del Vesuvio, rendono in qualche modo possibile. Il film introduce i personaggi e li inserisce in una ben fatta ricostruzione di quella che doveva realmente essere Pompei. Una ricostruzione basata su quanto è stato scoperto dagli archeologi e letto dai latinisti. E’ certamente questo l’aspetto positivo di un film che per il resto segue il classico copione del film catastrofico. Se al posto del Vesuvio ci fosse stato un ciclone, un terremoto, un incendio, un incidente aereo, poco sarebbe cambiato. La costruzione della storia procede come di consueto con la definizione della situazione, l’introduzione dei personaggi, compresi i “cattivi”, l’introduzione del tema catastrofico, fino alla sua eclatante manifestazione. A seguire accade che l’eroe si getta a testa bassa nel compito di salvare la ragazza di cui è innamorato, ostacolato dagli eventi catastrofici e naturalmente dal cattivo, in questo caso un senatore romano,pompei Quinto Attio Corvo, interpretato dal cattivissimo Kiefer Sutherland (noto per la serie Tv 24).

Tutto molto prevedibile in questa produzione che, come da dichiarazione d’intenti, punta alla spettacolarizzazione di un evento che ha certamente avuto in sé qualcosa di tremendo e spaventoso, ma che perde forza tragica quando si cede alla tentazione di mettere in scena situazioni palesemente furbe. L’eroe che si salva per miracolo e che esce da una nuvola di polvere dove sembrava essere sparito per sempre, la strada che si sgretola davanti al cavallo al galoppo e che naturalmente spicca un salto prodigioso, continuando la sua corsa. Tutto questo ce lo saremmo risparmiato molto volentieri, perché già visto e per niente sorprendente. Resta la ricostruzione di Pompei, interessante dal punto di vista storico, ed il ricordo di un documentario visto poco tempo fa, e qui recensito, in cui si narrava con accuratezza la vera vita dei suoi abitanti.

Alessandro Barbero

Pompei

Regia: Paul W.S. Anderson. Sceneggiatura: Janet Scott Batchler &Lee Batchler, Michael Robert Johnson. Fotografia: Glen MacPherson ASC, CSC. Montaggio: Michele Conroy. Musica: Clinton Shorter. Interpreti: Kit Harington, Carrie-Anne Moss, Emily Browning, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jessica Lucas, Jared Harris, Kiefer Sutherland. Origine: USA, 2014. Durata:98′.

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