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Roma 2013: il cinema secondo Wes Anderson

L’evento che nella giornata di mercoledì ha scosso il festival è stato l’incontro col regista Wes Anderson e con Roman Coppola. I due autori sono intervenuti per presentare il nuovo cortometraggio di Anderson Castello Cavalcanti. Con questo suo piccolo lavoro di otto minuti, Anderson rende omaggio all’Italia degli anni cinquanta e al cinema dei grandi maestri nostrani. In particolare il regista dichiara di aver voluto omaggiare il cinema di Elio Petri, citato espressamente nella colonna sonora del  corto, e di aver voluto realizzare il sogno di lavorare a Cinecittà, conosciuta all’estero come il anderson e Coppolaluogo utopico nel quale sono stati creati i capolavori che noi tutti amiamo. Sorprende vedere come un regista straniero stimi il cinema italiano e lo conosca dettagliatamente, forse meglio di quanto spesso lo conosciamo noi. In particolare Anderson ha apprezzato i film di Sorrentino e di Nanni Moretti. Forse sarebbe ora di chiedersi se ultimamente il cinema italiano sappia ancora riconoscere la validità di se stesso e recuperare il proprio ruolo attivo nella società. Anche interessante è osservare quanto i registi americani siano capaci di lavorare sul cortometraggio, non come palestra per giovani autori in attesa di poter esordire nel lungometraggio, ma come opera autonoma che mette in serie elementi narrativi e tematici di senso compiuto. Proprio come in un film lungo, Castello Cavalcanti racconta una storia e affronta tematiche sempre attuali. Il racconto si svolge nel 1955, quando durante una gara di auto da corsa, un pilota americano si schianta con la sua auto proprio nel paese dal quale proviene la sua famiglia. In questo modo il protagonista, interpretato da Jason Schwartzman, ha l’occasione di rientrare in contatto con le proprie origini. Il pilota è un turista incantato nello scoprire l’Italia ed ancora di più, rinvigorito nello spirito dalla sensazione di appartenenza che sente nei confronti del piccolo paese. Il vecchio e il nuovo mondo si incontrano in un posto che col passare del tempo mantiene inalterato il suo fascino. Questo prodotto è visibile gratuitamente sul sito di Prada, che ha finanziato il progetto.

da Roma, Giulia Colella

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