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Universal Pictures: 100 anni a servizio del cinema

Agli inizi del Novecento molti Europei sognavano di raggiungere l’America per cambiare la propria vita. Credere che in un nuovo continente si sarebbe avuta più libertà e giustizia era perlopiù una piacevole illusione, ma in alcuni rari casi anche uno stimolo per personalità particolarmente intraprendenti. Era questo lo spirito che nel 1906 spinse l’immigrato tedesco Carl Laemmle a vendere le sue sartorie per acquistare il suo primo nickelodeon, un luogo molto informale dove venivano proiettate pellicole ininterrottamente e dove la classe operaia delle metropoli americane si affezionò al cinema come economico passatempo. Leggenda narra che Laemmle decise di investire nell’industria cinematografica dopo aver passato un’intera giornata in un nickelodeon calcolando mentalmente il guadagno in cassa. Vero o meno, ciò che è certo è che la catena di nickelodeon di Carl Laemmle fu da subito molto redditizia.
L’aspetto più difficile dell’affare era però quello di reperire sempre nuove pellicole. In quei primi anni di cinema si era infatti affermato un modello d’industria verticale, nel quale chi produceva i film era responsabile anche della distribuzione e dell’esercizio nelle sale (spesso di proprietà della stessa casa di produzione). Quando questo sistema cominciò ad incrinarsi con l’affacciarsi dei primi indipendenti (tra i quali oltre a Laemmle è bene citare anche i fratelli Warner) le grandi compagnie produttive decisero di confluire nella Motion Picture Patents Company (MPPC o Edison Trust che dir si voglia), era il 1908. Da quel momento la nuova società detenne unicamente i diritti del possesso, e quindi dell’utilizzo, dei materiali cinematografici. Nacque da subito un vivace contrabbando di cineprese e pellicola, ostacolato da bravi agenti segreti pagati dalla MPPC per trovare quei produttori indipendenti costretti a girare i loro film abusivamente e di nascosto. In questo clima tragicomico il povero Laemmle, che intanto aveva tentato di espandersi al settore distributivo e produttivo, subì più di ottanta processi da parte della MPPC. Ma un grande imprenditore affronta di petto le difficoltà e così nel 1909 Laemmle rispose al regime – oligopolio firmato Edison fondando a sua volta la casa di produzione Independent Moving Pictures (IMP). Lavorare diventò sempre più pericoloso per gli indipendenti e pian piano cominciarono a mancare posti sicuri dove potersi nascondere. New York era per una volta troppo piccola, una città dalla quale bisognava scappare e Carl Laemmle effettivamente scappò, portandosi dietro tutti gli indipendenti.
Nel 1910 spostò la sede della IMP a Los Angeles, nella celeberrima Sunset Boulevard di Hollywood. Qui conversero presto tutti coloro che credevano davvero nel cinema, tutti quelli che l’avrebbero tramutato in arte. Los Angeles non era solo un luogo lontano dalla giurisdizione della MPPC, ma anche un set perfetto per qualunque genere di film per via della sua varietà paesaggistica. La IMP fu la prima società ad inserire il nome di un attore nei titoli di un film, dando così il primo impulso alla nascita dello star system.
Finalmente l’8 giugno 1912 IMP e compagnie indipendenti si fusero nella nuova società guidata da Laemmle Universal Film Manufacturing Company, una delle maggiori majors di Hollywood che al suo centesimo anniversario può vantare la paternità di moltissime pietre miliari della storia del cinema, come ci ricorda questo trailer creato ad hoc per celebrare la speciale ricorrenza: http://www.youtube.com/watch?v=ej5Rps4uULQ.
Se poi siete dei curiosoni questo bellissimo sito dotato di timeline fa per voi: http://www.universal100th.com/.
Ma se come me siete irriducibili collezionisti di blu-ray apprezzerete la rarissima serie di film restaurati, naturalmente targati Universal, disponibile per un periodo limitato.

Giulia Colella

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