Far East FF 2017

Cronache dal Far East Festival Udine – 22 aprile

prisonIl Far East edizione numero 19 ha preso il via venerdì 21 aprile all’insegna dell’action: opening night dedicata al cinema cambogiano con Jailbreak di Jimmy Henderson, ovvero un gruppo di agenti di polizia intrappolati in una prigione dove la via d’uscita si può trovare solo sconfiggendo torme di variegati e pericolosissimi nemici. L’ambientazione carceraria ritorna anche nel film presentato la sera del 22 aprile: The Prison, esordio alla regia dello sceneggiatore di lungo corso Na Hyun, un’incursione nelle violente carceri sudcoreane con l’intento di rivelare le intricate strutture del potere e corruzione all’interno di un istituto massima sicurezza. Una partenza esplosiva alla Point Break, con una banda di carcerati che grazie ad un efficace sistema di coperture entra ed esce liberamente dal carcere per compiere crimini efferati. E’ questa la parte riuscita del film, una dose ben orchestrata di scene di azione che si integrano efficacemente nell’economia del racconto; The prison diventa purtroppo più macchinoso quando cerca di raccontare i rapporti tra i soggetti e le loro motivazioni affidandosi a flashback e “spiegoni” che tolgono ritmo alla pellicola. Un finale appiccicato e consolatorio, tutto rallenty ed eccessi lascia allo spettatore l’amaro in bocca.

godspeedNel pomeriggio il festival udinese ha proposto un altro thriller  questa volta made in Taiwan: Godspeed di Chung Mong-hong, interpretato dalla leggenda della commedia hongkonghese Michael Hui, protagonista di un’anomala e funzionante black comedy. A far da spalla a Hui il comico taiwanese monoespressivo Na Dow, impegnato in un contrabbando di droga per un gangster locale. Mentre sta attendendo un passaggio durante il suo ultimo viaggio come corriere, Na Dow viene avvicinato da Xu (Michael Hui), un tassista di lunga data immigrato a Taiwan da Hong Kong oltre vent’anni fa. Dopo lunghe contrattazioni e un po’ di braccio di ferro, Na Dow acconsente a salire sul catorcio di Xu per attraversare il paese. Il film è un impasto ben riuscito di battute efficaci, i due comici funzionano decisamente bene insieme, scene di una violenza iperrealistica e gustosi momenti surreali. La trama è in effetti un po’ sconclusionata e risulta un po’ accessoria rispetto alla volontà del regista di dar spazio ai protagonisti: su tutti svetta Hui che regala una superba interpretazione, un personaggio sospeso tra disperato servilismo e fulminante sarcasmo.

Poche righe per il film di mezzanotte, ovvero Vampire Cleanup Department  della giovane coppia di registi di Chiu Sin-hang, Yan Pak-wing. un malriuscito miscuglio di horror, commedia e storia romantica con vampiri saltellanti per i vicoli di Honk Kong. Il film annoia, la comicità demenziale non decolla mai e la qualità degli effetti speciali è spesso imbarazzante. Si sghignazza, ma niente di più.

da Udine, Massimo Lazzaroni

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