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“The Whale” il nuovo dramma esistenziale di Aronofsky

Oltre i limiti corporei. Inseguendo l'Amore.

Un’anima brillante intrappolata in un corpo mastodontico si divincola disperatamente per tornare al suo oceano di luce senza confini. Darren Aronosfsky (Madre!, Il cigno nero, The wrestler) torna a indagare luci e ombre del genere umano e lo fa prendendoci per mano e accompagnandoci delicatamente nell’appartamento in cui è bloccato il nostro protagonista Charlie, interpretato da un magnifico e finalmento ritrovato Brendan Fraser. Davanti a noi appare un uomo di mezza età americano, insegnante universitario di scrittura creativa online, che traffica con il suo computer seduto sul sofà di casa. Tutto apparentemente nella norma se non fosse che i suoi oltre 250 chili lo tengono strettamente ancorato a quel divano.
The Whale  è un film che sin dal principio ci spinge ad andare oltre le apparenze. Dietro l’involucro ripugnante (difficile anche per noi ammetterlo ma è così) in cui è intrappolato Charlie, si cela una dolcezza sconfinata che trapelerà gradualmente minuto dopo minuto. Gli sguardi, le parole e i gesti di questa persona sono intrisi di un’immensa delicatezza. Un gigante buon che nonostante tutto non si dimentica mai di lasciare le briciole dei suoi pasti agli uccellini a bordo finestra. The Whale è la storia di un uomo devastato da un tragico passato che tenta di riconquistare il rapporto con sua figlia Ellie (Sadie Sink) prima che sia troppo tardi. Sono, infatti, presumibilmente gli ultimi cinque giorni di vita per Charlie e noi lo seguiamo nella sua anomala e faticosissima routine domestica. Per lui ogni piccolo spostamento è un’impresa colossale: il semplice andare in bagno o coricarsi a fine giornata diventano azioni di estrema sofferenza, oltre che di grande frustrazione. Giornate, quindi, che oscillano tra la vita e la morte, in cui il rischio di un infarto o di un soffocamento è dietro l’angolo. Nonostante ciò, quella di Charlie è una ricerca disperata di vita, di quella luce che a fatica trapela dall’esterno del suo appartamento-gabbia e che si incarna nelle persone che vengono a fargli visita. Egli continua ad avere fede nella benevolenza delle persone, da dentro il suo cuore sa che “people are amazing” e che c’è del buono in ognuno, e che questo amore intrinseco non aspetta altro di essere manifestato. La ripresa dei contatti con sua figlia Ellie, abbandonata all’età di otto anni e ormai adolescente, diventa quindi per Charlie un’ultima opportunità di redenzione. Una possibilità per dimostrare a se stesso di aver fatto almeno una cosa buona nella sua vita, parafrasando le sue stesse parole. Non importa quindi quanto Ellie possa essere arrabbiata con lui, o le miriadi di frecciatine che gli infligge, il suo atteggiamento di distanza e freddezza, i commenti della madre che la etichettano come “cattiva”; per davanti agli occhi di Charlie c’è solo una creatura meravigliosa, sua figlia, per cui nutre un amore incondizionato e senza limiti. D’altronde la forma d’amore tra le più pure in questo mondo, senza alcuna condizione, è proprio quella che lega un genitore ai suoi figli. Abbiamo detto che per Charlie in tutti gli esseri viventi si cela una bellezza meravigliosa, una scintilla di amore e compassione, perciò il suo scopo non può che essere ricordare a Ellie che anche lei è “amazing”, resa cieca dagli strati di rancore e solitudine accumulati negli anni.
Quella luce che continuamente ricerca Charlie e che vede negli occhi di chi lo circonda si rivela essere ciò che di più importante abbiamo e possiamo inseguire nella nostra esistenza, la nostra essenza più profonda nonché fonte di vita. Sarà proprio in un’ultima lezione, non più di mera tecnica di scrittura, ma questa volta di vita, che Charlie incoraggia i suoi studenti a guardarsi dentro e tirare fuori la loro autenticità: “This course doesn’t matter, college doesn’t matter. These amazing, honest, things that you wrote, they matter!”
Quella stessa sincerità che richiede alla figlia Ellie per scrollarsi di dorso quelle barriere emozionali che la bloccano e che tengono la sua vita sotto giogo. E con un ultimo sforzo sovraumano, in uno slancio spasmodico verso la luce (Ellie), le catene materiali di Charlie si spezzano ed ecco la nostra balena celeste ritrovare la corrente che gli assicurerà un ritorno sicuro a casa, nell’oceano che va oltre i limiti corporei, all’origine dell’amore perduto.

di Samuele P. Perrotta

The Whale
Regia: Darren Aronofsky. Sceneggiatura: Samuel D. Hunter. Montaggio: Andrew Weisblum. Fotografia: Matthew Libatique. Interpreti: Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Ty Simpkins. Musica:  Rob Simonsen. Origine: USA, 2022. Durata: 117′.

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