Locarno 2016

Cronache da Locarno69: Gorge Cœur Ventre

In concorso nella sezione Cineasti del presente, fecondo spazio di esplorazione del Festival di Locarno, troviamo il francese Gorge Cœur Ventre, opera prima della francese Maud Alpi che non lascia indifferenti gli spettatori presenti in sala e che segnaliamo come la vera sorpresa ad oggi del festival svizzero.
gorge Cœur Ventre1In un grigio mattatoio arrivano di notte camion carichi di animali da allevamento. Prima dell’alba, un giovane li conduce a morire mentre il suo cane osserva questo spaventoso e assurdo microcosmo che sembra non avere fine. Quello che potrebbe limitarsi ad essere un efficace film di denuncia sui sistemi di produzione delle carni che finiscono sulle nostre tavole è in realtà molto di più, un esperienza visivamente disturbante e soprattutto sonoramente angosciante: un concerto di dolorosi muggiti e grugniti, macchinari sempre in azione uniti ai rumori sordi dei corpi che cadono a terra dopo la loro uccisione. gorge Cœur Ventre2Ad accompagnarci in questa catabasi non ci sono uomini, qui personaggi quasi ectoplasmatici condannati a ripetere sommessamente le procedure assegnate, ma un cane di nome Boston dallo sguardo languido, che occasionalmente guarda in macchina interpellandoci, quasi a chiederci una spiegazione per quello che è costretto a vivere.
Sono poche scene diurne del film, spazi in cui i protagonisti umani, e noi spettatori con loro, si prendono una pausa: un bagno in un fiume lasciandosi trascinare dalla corrente, una conversazione a letto dal vago sapore filosofico su un dio debole capace di arginare temporaneamente un male che tutto domina. Ma non è un film su questi post-punkabbestia a cui è stata sottratta ogni capacità empatica, soggetti passivi di un sistema di morte che non mettono realmente in discussione. I pochi spazi di luce sembrano pensati per riprendere un veloce respiro prima dell’apnea, ovvero ritornare ad affondare in questo posto buio come un inferno che pare la versione postmoderna di un quadro di Hieronymus Bosch. Nel finale gli uomini scompaiono totalmente e la regista ci affida ad un branco di cani che vagano liberi per questi luoghi, forse a sottolineare la totale assenza di umanità, forse richiamando noi spettatori a colmare questo vuoto, a prendere coscienza di un qualcosa che è già presente e che non possiamo osservare con indifferenza.

Gorge Cœur Ventre (Still Life) batte bandiera francese, gli interpreti sono Boston , Virgile Hanrot , Dimitri Buchenet. Produzione Mezzanine Films.

Da Locarno, Massimo Lazzaroni

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