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Angry Indian Goddesses vince alla Festa del Cinema di Roma

Si è chiusa la decima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il nuovo direttore Antonio Monda e Piera Detassis, a cui è stata affidata la presidenza della Fondazione Cinema per Roma, hanno coraggiosamente cambiato linea, puntando sulla qualità media dei film e rinunciando al angry-indian-goddessesglamour e ai lustrini da red carpet, evitando di scimmiottare Venezia. Si è visto tanto bel cinema, anche se si è registrato un calo di spettatori, in parte dovuto all’assenza di proiezioni in Santa Cecilia (con le sue 1500 poltroncine). Scelte comunque che andranno misurate alla fine del mandato triennale di Monda, che ha come riferimento il Festival di New York.
Nonostante tutto a Roma sono passati i film di Robert Zemeckis (lo spettacolare The Walk in 3D), di Paul Thomas Anderson (Junun), di Pablo Larraìn (El Club), di Noah Baumbach (Mistress of America), del grande documentarista Alex Gibney (Sinatra: All or Nothing). A vincere però il Premio del Pubblico BNL, in assenza di giurie tecniche (altra novità importante), è stato il film Angry Indian Goddesses di Pan Nalin, già autore di Ayurveda: Art of Being, documentario indiano di maggior incasso fino ad oggi.
“Sono particolarmente lieta che un film coraggioso, rivelatorio, in grado di far luce sulla condizione femminile in India, anche attraverso un genere solitamente al maschile, abbia ricevuto il massimo gradimento da parte dei nostri spettatori – ha spiegato Piera Detassis – Il risultato ci mostra come il pubblico della Festa sia sempre pronto a leggere e premiare le proposte più interessanti, innovative e al tempo stesso popolari, provenienti dal miglior cinema internazionale”.

@redazione

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