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Berlinale 70: concorso al giro di boa

Una commedia nel concorso del Festiva di Berlino. È Effacer l’historique – Delete History, nono lungometraggio della coppia di registi belgi Benoit Delépine e Gustave Kervern che fin da Aaltra (2004) si sono fatti conoscere per il loro tocco originale, surreale e spesso sopra le righe. Stavolta raccontano di tre single di una anonima cittadina che si trovano alle prese con le assurdità del mondo contemporaneo e vittime dei social media, fino ad arrivare a una sorta di vendetta. Marie è ricattata con un video sessuale da un tipo incontrato una sera al bar, Bertrand ha la figlia bullizzata a scuola e Christine ha urgente bisogno di like per far salire la popolarità del suo taxi. Effacer l’historique è una divertente commedia grottesca, dove non si risparmiano ironie sulla dipendenza da serie tv, sulle consegne a domicilio, le grandi aziende o l’iperconnessione. Osservazioni che possono sembrare banali nel dirle, ma i registi le rendono con efficacia e le fanno diventare divertenti e incisive fino alla fine. Accanto ai tre bravi protagonisti Blanche Gardin, Corinne Masiero e Denis Podalydès ci sono tanti cameo, come Benoit Poelvoorde, Yolande Moreau, Michel Houellebecq e Jean Dujardin.

Con in tasca già un premio ricevuto al Sundance, è arrivato in concorso Never, Rarely, Sometimes, Always dell’americana Eliza Hittman. Un delicato romanzo di formazione su una diciassettenne incinta che vuole andare ad abortire accompagnata dalla cugina. Autumn vive in una cittadina della Pennsilvanya, va a scuola, lavora in un supermercato e le piace cantare. Quando il test di gravidanza risulta positivo, non lo dice a nessuno, se non dopo qualche giorno alla cugina Skylar, che lavora con lei. Subito tenta di abortire da sola ma fallisce, poi si informa per un aborto. Parte in autobus con la cugina verso New York per sottoporsi all’intervento, sottraendo parte dell’incasso del supermercato. Sul bus incontrano un ragazzo che ritroveranno la sera, mentre cercano una sistemazione. Il film, molto diverso da Juno, al quale potrebbe subito far pensare, segue ogni passaggio con attenzione e discrezione, senza giudicare. Autumn reagisce a tutto con calma, non si fa travolgere, tiene le cose per sé, parla poco, anche con la cugina che le sta vicina. La protagonista avanza come se avesse un destino da compiere. Il titolo è parte del questionario che le fanno, cui la ragazza risponde come se fosse una pratica da sbrigare e tornare alla normalità di adolescente.

da Berlino, Nicola Falcinella

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