Berlinale 2024MonDocSlideshow

Berlinale 74: Made in England

The Films of Powell and Pressburger

Certi film li guardi continuamente e convivi con loro, man mano che invecchi diventano più profondi.
Non sono sicuro di come succeda, ma succede. Per me, quel corpo di lavoro è una presenza
meravigliosa, una fonte costante di energia e un promemoria di ciò che sono la vita e l’arte.
Martin Scorsese

Martin Scorsese è alla Berlinale per ritirare l’Orso d’oro alla carriera ma anche per presentare questo bellissimo documentario firmato da David Hinton e che lo vede come unico narratore.
Made in England: The Films of Powell and Pressburger inizia con Scorsese che ci racconta come ha scoperto i film di Powell e Pressburger, era bambino, seduto davanti alla TV di famiglia, quando il famoso logo di The Archers, la loro casa di produzione inglese, appariva sullo schermo: “sapevi che ti piacevano la fantasia, la meraviglia, la magia, la vera magia del film”.                     

Made in England attinge a una ricca gamma di materiale d’archivio – i film stessi, interviste televisive, fotografie – e, grazie alle parole di Scorsese, esplora in modo approfondito e divertito la collaborazione tra l’inglese Powell e l’ungherese Pressburger che prosperò nonostante le avversità durante la seconda guerra mondiale e alla fine fu indebolito dall’industria cinematografica degli anni ’50.
Gli anni ’30 furono gli anni d’oro del cinema britannico che videro la piena espansione del documentarismo e del cinema di finzione, Carol Reed, David Lean, Alfred Hitchcock iniziarono in quegli anni la loro proficua carriera. Anche Micheal Powell partì da lì: lavorò nell’industria del cinema inglese e esordì nel 1931 come regista di film commerciali a basso costo per poi crescere piano piano. Dalla fine degli anni ’30 iniziò la collaborazione con lo sceneggiatore ungherese Pressburger che svoltò la sua carriera.
Nel 1942 i due cineasti poterono creare una piccola casa di produzione, la famosa The Archers, e a partire da quel momento avrebbero firmato quattordici film con la sigla “scritto, prodotto e diretto da Michael Powell ed Emeric Pressburger”, pur dividendosi nei fatti i compiti: Powell fu soprattutto regista e produttore, Pressburger sceneggiatore. Dal loro genio prendono così vita sullo schermo Il ladro di Baghdad, Duello a Berlino, Narciso nero, I racconti di Canterbury, Scarpette rosse, I racconti di Hoffmann.

Il documentario tocca anche lo scandalo suscitato nel 1960 dal celeberrimo L’occhio che uccide (Peeping Tom) che Powell girò senza il fidato Pressburger e interruppe di fatto la sua carriera. Fu un insuccesso clamoroso e fu rivalutato solo dalla critica francese e venne definitivamente consacrato nel decennio successivo, prima in patria e poi negli Stati Uniti.
Scorsese, tra aneddoti personali e splendidi archivi, ci guida all’interno del loro cinema, analizza intere sequenze, l’uso del colore, delle scenografie spesso barocche, gli attori che cambiavano continuamente e l’emozione che suscitava in lui quel cinema. Ci racconta la capacità del duo di creare “film commerciali sovversivi” e descrive quanto profondamente i loro film abbiano influenzato il suo lavoro. In questo modo celebra in modo magnifico il cinema di Powell e Pressburger: il loro strano mix tra inglese austero, misticismo e raffinatezza mitteleuropea.
Made in England è stato acquistato da Mubi anche per l’Italia, perciò vedremo presto il film anche sui nostri schermi. Sarà imperdibile per tutti gli amanti del cinema.

da Berlino, Claudio Casazza

Topics
Vedi altro

Articoli correlati

Back to top button
Close