RecensioniSlider

Charley Thompson

charley-thompsonCharley Thompson è un road movie molto classico, nato da traccia romanzesca: La ballata di Charley Thompson di Willy Vlautin. Il debutto all’ultima Mostra di Venezia è stata occasione per l’attore principale Charlie Plummer di vincere il Premio Mastroianni come attore rivelazione.
Il film racconta per l’appunto di Charley, un giovane americano abbandonato dalla madre e cresciuto da Ray (Travis Fimmel), un padre psicologicamente ingombrante. Charley infatti sviluppa un carattere introverso, è silenzioso ma autonomo, più adatto a prendersi cura del padre che viceversa. Un’occasione fa sì che il ragazzo si 46074affezioni ad un cavallo da corsa, Lean on Pete. Del Montgomery (Steve Buscemi) è il suo proprietario insensibile, lavora nel mondo delle corse di cavalli e truffa scommettitori, dimostrando una mancanza di etica abbastanza scontata. Del assume Charley come aiutante, incrociando i suoi interessi allo spaesamento del ragazzo. Gli insegna il mestiere, ma Charley finisce per “tradirlo”, sottraendogli Lean on Pete, ormai zoppo, alla vendita – quindi al macello. Il percorso di fuga tracciato da Charley parte da Portland (Oregon) e tocca Idaho, Wyoming, Utah e Colorado, fino alla città di una zia lontana. Charley attraversa una serie di rischi in compagnia del cavallo, senza mai cavalcarlo: forse a dimostrarne il rispetto e non solo l’incapacità. Cercherà di raggiungere, assieme al suo amico, l’unica persona che lo abbia mai amato.
La critica impone sul protagonista la ricerca di un senso di appartenenza. Forte è il disprezzo per la working class adulta americana. La relazione con il cavallo, terribile cliché per rivelare l’animo gentile di un carattere emarginato, rappresenterebbe per Charley il ponte fra la solitudine e l’affetto vero, negatogli da un padre immaturo – ma non così sbagliato.
La morale è piuttosto scontata, soprattutto per il trionfo del buon cuore su una serie di vicissitudini effettivamente danneggianti. La società lavoratrice è descritta con una malignità gratuita, che sembra veramente essere partorita dalla penna di uno sceneggiatore benestante: non sviluppa mai le radici di una rigidità tipica della vita, ma si limita a criticarne le foglie malate. Il fatto che personaggi come Del Montgomery o il fantino donna Bonnie (Chloe Sevigny) abbiano avuto l’occasione di conoscere un solo mondo, non li rende sicuramente meno intelligenti o umani.


Dal punto di vista cinematografico, Andrew Haigh non sfiora i vertici di Weekend e 45 anni, ma la storia tutto sommato è godibile, la regia classica, e la fotografia ordinaria. Unica nota molto positiva quindi il riconoscimento a Charlie Plummer, che si dimostra già pronto, in giovanissima età, ad affrontare una carriera complessa.

Giulia Peruzzotti

Charley Thompson

Sceneggiatura e regia: Andrew Haigh. Fotografia: Magnus Jonck. Montaggio: Jonathan Alberts. Musiche: James Edward Barker. Interpreti: Charlie Plummer, Steve Buscemi, Chloe Sevigny, Travis Fimmel, Steve Zahn. Origine: Gran Bretagna, 2017. Durata: 121′.

Topics
Vedi altro

Articoli correlati

Back to top button
Close