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La “benedetta follia” di Carlo Verdone

benedetta-follia-poster-italia“Un film che è una bella carezza, piena d’amore”, così definisce Carlo Verdone stesso la sua nuova creatura Benedetta Follia. Torna quindi Verdone, grazie al forte sodalizio con i produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis, con una delicata e matura commedia dei sentimenti.
“Dopo venticinque anni di onorata carriera”, Gugliemo Pantalei, ex motociclista e ora proprietario di un negozio di articoli religiosi e alta moda per l’elite ecclesiastica, viene lasciato da sue moglie e ogni sua certezza crolla, fino a quando d’improvviso la giovane e travolgente Luna (Ilenia Pastorelli) porta una ventata di aria fresca nella sua vita. Allo stesso modo Carlo Verdone racconta di essersi lasciato trascinare dalla contagiosa energia e creatività dei giovani sceneggiatori Menotti e Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot e Indivisibili). Un soggetto, il loro, che da subito ha conquistato il regista e lo ha spinto a rimettersi in gioco con una nuova commedia che avesse al centro un nucleo femminile. Protagonista Ilenia Pastorelli che, dopo il successo ottenuto con il personaggio di Alessia in Lo chiamavano Jeeg Robot, si riconferma talento naturale dalla grande benedetta-follia_ilenia-pastorellienergia e spontaneità, riuscendo così a dar vita a Luna, ragazza della periferia di Roma che, dietro al suo grande e contagioso sorriso, nasconde una condizione di sfruttamento e abbandono. Il cast femminile si amplia quando Guglielmo, spinto da Luna, si ritroverà a navigare sull’App d’incontri “Lovit” tramite cui avrà incontri tragicomici e grotteschi con strambe sconosciute. Emerge così una tematica che negli ultimi anni sta stuzzicando le menti dei commediografi italiani e generando successi di pubblico come Perfetti sconosciuti e Beata ignoranza. Smartphone e relative applicazioni si sono infatti insinuati prepotentemente, nel bene o nel male, nelle vite e nelle relazioni di giovani e anziani, diventando ora fenomeno d’interesse e discussione per autori e registi. Basti pensare alle recenti voci riguardo i registi Christopher Nolan e Quentin Tarantino che sembrano vietare l’utilizzo dello smartphone sui propri set. Carlo Verdone, spinto dell’entusiasmo dei co-sceneggiatori, sperimenta nuove strade affiancando alla tipica impronta caricaturale e allo stesso tempo realista dei suoi personaggi una componente più surreale e onirica. Tra tutte, spicca la fantastica sequenza di ballo, coreografata da Luca Tommasini, proiettata dalla mente di Guglielmo sotto l’effetto di droghe pesanti e liberamente ispirata alla nota scena de Il grande Lebowski.

Nonostante Guglielmo, erede del Lester Burnham di Sam Mendes, sia uno dei tanti uomini che a un certo punto del proprio percorso si accorge di aver perso per strada il sorriso interiore, la sua semplice storia ci dimostra che “nella vita c’è sempre una seconda chance. Basta provarci.” Allo stesso modo, il regista, sceneggiatore e attore romano sembra essere rinato dalle ceneri di un lontano Oscar Pettinari, ora più maturo e riflessivo.

 Samuele P. Perrotta

Benedetta Follia

Regia: Carlo Verdone. Soggetto e Sceneggiatura: Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Menotti. Fotografia: Arnaldo Catinari. Montaggio: Pietro Morana. Musiche: Michele Braga. Interpreti: Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere. Origine: Italia, 2017. Durata: 109′.

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