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Les misérables

Non è un nuovo adattamento del romanzo di Victor Hugo, I miserabili (Les misérables), uscito prima in streaming e poi piccolo campione di incassi nelle prime settimane di riapertura delle sale cinematografiche. Il legame con il libro sta nel fatto che il film è collocato a Montfermeil, dove lo scrittore vergò il suo capolavoro, oggi un sobborgo di Parigi irriconoscibile e uguale a tante periferie abbandonate a sé stesse.

È il luglio 2018 e tutta la Francia è in strada a festeggiare la vittoria della nazionale di calcio ai Mondiali di Russia. Una squadra multietnica che rappresenta una società altrettanto multietnica e variegata, tutta unita nella gioia collettiva. Sotto la cenere della festa cova il fuoco della rabbia e le banlieu sono pentole a pressione pronte a esplodere. L’elemento scatenante sarà, il giorno dopo i festeggiamenti, il furto di un cucciolo di leone del circo da parte di un adolescente. A occuparsi del caso è un’unità speciale della polizia, che si è appena arricchita di un nuovo agente, l’unico estraneo al quartiere nella pattuglia. Il giovane brigadiere Stéphane Ruiz si trova ad affiancare gli esperti della squadra anti-crimine Chris e Wada con i loro metodi spicci e rodati.

L’esordiente Ladj Ly (già coregista del documentario A voce alta – La forza della parola) ha scelto un poliziesco opportunamente rivisto, per approfondire le tensioni che pervadono la Francia. Tra il caldo e l’entusiasmo del trionfo, accadono episodi apparentemente piccoli che faranno divampare la rivolta dei ragazzini, arrabbiati contro tutti gli adulti. Ruiz, l’unico estraneo al quartiere, contribuisce a turbare un equilibrio precario insieme al ragazzino che ruba il cucciolo e a un adolescente che si diverte a filmare tutto con un drone. Un film che non si capisce che piega prenda, lascia inquietudine e preoccupazione, che guarda all’ormai classico L’odio, ma si posiziona più tra Il condominio dei cuori infranti, La guerra dei bottoni e La paranza dei bambini.

Un polar teso intriso di realismo, con uno sguardo quasi documentaristico, con un finale duro che resta addosso allo spettatore e offre molti spunti di riflessione. Ly si butta dentro il conflitto per mostrarlo, ma non dà giudizi e lascia domande tipo: “come sarebbero oggi Gavroche e Cosette?”. I miserabili è il film francese dello scorso anno, Premio della giuria al Festival di Cannes 2019 e premio Efa per la sceneggiatura, una pellicola sicuramente da vedere.

Nicola Falcinella

I miserabili

Regia: Ladj Ly. Sceneggiatura: Ladj Ly, Giordano Gederlini, Alexis Manenti. Fotografia: Julien Poupard. Montaggio: Flora Volpelière. Interpreti: Damien Bonnard, Alexis Manenti, Jeanne Balibar, Djibril Zonga. Origine: Francia, 2019. Durata:102′.

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