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Monsieur Lazhar

Monsieur Lazhar, il film canadese diretto da Philippe Falardeau, non è l’ennesimo film sulla scuola, nè l’ennesimo film che vuole convincerci a tutti i costi che la scuola sia scuola di vita. Non vuole convincerci, ma alla fine ci riesce.

Quel che si gioca in quella classe, e che sconvolge una manciata di bambini di Montreal, è innanzitutto un dramma profondo e silenzioso, il dramma lacerante di un suicidio insensato, apparentemente immotivato e improvviso, della loro insegnante. Questo dramma si incontra e si intreccia ad un altro dramma, anch’esso lacerante, anch’esso altrettanto silenzioso, di un “professore” algerino che ha perso la propria famiglia e il proprio paese. L’elaborazione di un lutto, travagliata e inesprimibile, è ciò che segna il percorso mano nella mano di questo insegnante e della sua classe, in un delicato gioco di sguardi, di piccole frasi, di piccoli e grandi gesti. La bellezza e l’eleganza del film sono custodite nella delicatezza dell’uomo, nell’eloquenza discreta dei suoi silenzi e delle sue assenze, nella capacità di far parlare tutta la tragicità della morte attraverso le più invisibili tracce che lascia dietro di sè.

Di certo, oggi più che mai, una figura come quella di Bachir Lazhar ci fa sperare che la scuola possa ancora aiutare a crescere, a conferma del fatto che per essere un buon maestro non contano forse poi tanto la pedagogia e la didattica, quanto piuttosto, molto semplicemente, il buon senso e il buon cuore.

 Monica Cristini

Monsieur Lazhar

Regia: Philippe Falardeau. Fotografia: Ronald Plante. Montaggio: Stéphane Lafleur. Interpreti: Fellag, Sophie Nélisse, Emilien Néron, Danielle Proulx. Origine: Canada, 2011. Durata: 94′

 

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