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Premio Chiara alla Carriera per Lina Wertmüller

wertSi è conclusa ieri pomeriggio, presso il Teatro Sociale di Luino, la cerimonia di assegnazione del Premio Chiara alla Carriera per la regista Lina Wertmüller. Un evento solenne, con tanto di intervista-incontro condotta da Mauro Gervasini e Paolo Mereghetti, e la proiezione del documentario Dietro gli occhiali bianchi di Valerio Ruiz, presentato a Venezia 2015. Prima regista donna a essere stata candidata agli Oscar per Pasqualino Settebellezze (1975), Lina Wertmüller ha cominciato la sua carriera nel 1963 come aiuto regista di Fellini, quindi è passata dietro la macchina da presa dirigendo una trentina di pellicole dallo stile inconfondibile, grottesco e irriverente. Suo il merito di aver scoperto un talento come Mariangela Melato, molto conosciuta e versatile a teatro, ma forse sottoutilizzata al cinema, e di averla diretta insieme a Giancarlo Giannini in film che sono rimasti nella memoria collettiva, come Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto (1974) o Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972). La Wertmüller ha lavorato anche con Sophia Loren, Rutger Hauer, Harvey Keitel, quest’ultimo diretto nel “napoletano” Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti (1986) anche se, a suo dire, “non c’è stato alcun problema a lavorare con i nomi di Hollywood. In fin dei conti sono gli americani che hanno lavorato con me anziché il contrario. In ogni caso io sono stata anche un’attrice, quindi ho sempre avuto buoni rapporti con tutti i miei attori”. Curiosamente, la regista non ha disconosciuto nessuno dei suoi film perché “i film sono come i figli: non è che ne ami uno più dell’altro”. A essere meno nota è forse la sua passione per la musica, cosa che l’ha portata a scrivere circa trentacinque canzoni musicate da Nino Rota. “Non ho mai pensato, però, di scrivere per un cantante specifico” ha dichiarato. Molti sono stati anche i progetti non portati a compimento. Benché parliamo di una regista che ha sempre lavorato con una certa libertà, tante sceneggiature sono rimaste nel cassetto. Tra di esse ci giunge notizia di un musical su Caligola, di cui erano stati scritti anche alcuni brani, “ma purtroppo non se ne fece nulla. No, non c’entra quello fatto da Tinto Brass. Noi non abbiamo niente da spartire, procediamo su strade parallele. Purtroppo la vita di un regista è fatta anche di queste delusioni. Ci si rimane un po’ male, quando un progetto non va in porto, è normale; ma succede a tutti, in qualsiasi circostanza, è qualcosa di cui tenere conto”. Ecco la motivazione del Premio: “Per aver ricoperto al cinema, a teatro e in televisione, ruoli di primissimo piano, come autrice di testi e film sempre moderni e irriverenti. Una lunghissima carriera cominciata al fianco di Federico Fellini, prima regista donna a ricevere la nomination all’Oscar”.

La Redazione

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