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THENnow – Miart

Miart 2013, fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, si presenta alla diciottesima edizione in veste dinamica. Il programma è ricco e variegato. La fiera, diretta da Vincenzo de Bellis, si articola in 4 sezioni: «Established» ed «Emergent» – confermate dalle scorse edizioni – e le nuove «THENnow» e «Object».

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«Established» riunisce gallerie internazionali d’arte moderna e contemporanea selezionate dal Comitato di Miart, offrendo al pubblico un’occasione di riflessione sulla continuità tra passato e presente in un arco temporale che va dagli inizi del Novecento agli anni Ottanta. «Emergent», curata da Andrew Bonacina, è riservata a 20 giovani gallerie d’avanguardia, nate dopo il 2007. «Object», tra le novità di Miart 2013, comprende una selezione di gallerie che operano nella promozione di oggetti di design moderno fruiti come opere d’arte. «THENnow» è una sezione ad invito, che mette a confronto 9 coppie di artisti di generazioni diverse, uno già storicizzato e un giovane artista, in stretto dialogo sia dal punto di vista concettuale sia dell’allestimento.

Insieme ai miartalks THENnow, curato da Florence Derieux e Andrea Viliani, è la sezione più interessante della manifestazione per la scelta delle gallerie coinvolte e per gli artisti proposti. Al folto gruppo di gallerie italiane (Giò Marconi, Milano; Lia Rumma, Milano – Napoli; Monitor, Roma, Galleria Michela Rizzo, Venezia; ect.), sono affiancate gallerie internazionali dal profilo molto accattivate. Particolarmente riuscito è lo scambio Londra-Parigi con Guy de Cointet (Air de Paris) e Silke Otto-Knapp (greengrassi). Mentre in risposta ai lavori dei due artisti, che condividono uno sguardo interessante nel rapporto con il palcoscenico, la performance e il corpo umano, è presentato il duo Ian Wallace (Catriona Jeffries Gallery) e Sharon Lockhart (Giò Marconi), focalizzati sulla fotografia post-concettuale. Nei lavori esposti entrambi usano la fotografia per analizzare lo status dell’immagine nella sua funzione di rappresentazione della realtà così come delle sue implicazioni politiche e sociali.

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Com’era immaginabile, pochi sono i video d’arte presenti in fiera, a riprova delle grosse difficoltà  legate alla commercializzazione del medium. Ma nonostante tutto sono proprio questi a “brillare” sulla mole di opere del Miart, sia per la ricercatezza dei contenuti sia per la freschezza dei linguaggi usati. La galleria P420 di Bologna, presenta Cani lenti (1971) film-digitalizzato di Franco Vaccari con il sonoro dei Pink Floyd, mentre proiettato a muro allo stand di Vilma Gold c’è Charles Atlas con Nevada (1974). Due opere che appartengono ad un periodo storico che torna a riflettersi anche nei diversi talks, che si sono susseguiti durante tutte le 3 giornate di fiera.

Charles Atlas Nevada

Il programma curato da Alessandro Robottini e Fionn Meade, è una piattaforma per conferenze, conversazioni e interviste alle quali partecipano ben 25 relatori da luoghi, pratiche e competenze differenti. (Nell’articolo: Miart 2013 pubblicato il 4 Aprile su Cinequanon.it è disponibile il programma dei talks). Il tema dell’immagine e della sua ricezione, è uno dei fili conduttori che lega i numerosi interventi, attraversando l’editoria, il museo e il design. Il ruolo dello “schermo”, come spazio della rappresentazione, è stato criticamente analizzato in reazione alla figura di film-makers come Ėjzenštejn, Eames e Stan Vanderbeek, a supporto di un dialogo di ricerca tra nuove tecnologie e arte contemporanea.

 

Lucia Aspesi

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