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Un Posto nel Mondo 2019: al via la 18^ edizione

locandina-upnm-2019-piccolaDiciottesima edizione per la rassegna Un posto nel mondo – Percorsi di cinema e documentazione sociale, promossa da Filmstudio 90, Acli Varese, Arci Varese e Cgil Varese, in partenariato con il Comune di Varese. Con il patrocinico di AGIS lombarda, Comune di Besozzo e Comune di Comerio. Il progetto, nato nel 2002 ad opera di numerose associazioni, forze del lavoro ed enti locali sensibili alle problematiche sociali, si è prefisso fin dalla nascita di promuovere urgenti riflessioni su argomenti di rilevanza sociale, utilizzando soprattutto il cinema e la comunicazione audiovisiva.
La rassegna 2019 si presenta davvero ricca e articolata e si realizzerà lungo l’arco di un mese, dal 7 novembre al 7 dicembre, con 30 appuntamenti complessivi. L’epicentro è Varese, ma il progetto toccherà diverse città della provincia (Azzate, Besnate, Besozzo, Castelveccana, Castiglione Olona, Comerio, Induno Olona, Sesto Calende, Quinzano di Sumirago, Tradate, Uboldo, più Balerna in Canton Ticino) senza dimenticare le scuole. L’iniziativa infatti si propone di coinvolgere ancor più che in passato i giovani, che potranno accostare in modo inedito e coinvolgente il mondo dei film e dei documentari a tematica sociale.
Le varie sezioni che compongono il programma generale di “Un posto nel mondo” delineano comunque ambiti variegati: se “Il racconto della realtà” propone film a soggetto e documentari spesso presentati in prima visione per la provincia di Varese, nel percorso “Sguardi sul lavoro” trovano posto immagini e temi di grande attualità. “Così lontano, così vicino”, sezione dedicata a tematiche umanitarie o a film sull’handicap, presenterà invece tematiche legate ai diritti umani e battaglie di grande valenza civile. Per “Storie di integrazione” film inediti racconteranno pagine drammatiche dell’immigrazione e inviteranno a riflettere verso quali scenari deve indirizzarsi la nostra civiltà, divisa tra forte globalizzazione e difesa delle minoranze e dei diritti di ognuno.
Film di coerente impegno civile e di denuncia, storie coinvolgenti, testimonianze originali possono essere veicolo di nuove consapevolezze, ma quest’anno la rassegna cerca di suggerire che nuove strade sono possibili, aprendo qualche utile spiraglio alla necessità di superare ostacoli e contraddizioni e mostrando, in alcuni casi, la forza di “buone pratiche” in campo sociale, sia nella ricerca di vie nuove per l’integrazione e la solidarietà (spesso veicolate dai giovani, come in Fiore gemello di Laura Luchetti, o da persone decise a nuove forme di testimonianza, come in Dove bisogna stare di Gaglianone e Collizzolli), che per personali scelte di vita aperte alla speranza (e qui i riferimenti sono Karamea di Marco Gianstefani e La fattoria dei nostri sogni, di John Chester).

Styx di Wolfgang Fischer
Styx di Wolfgang Fischer

Se Dafne e Mio fratello rincorre i dinosauri ci portano a incontrare e affrontare la ricchezza della disabilità, Styx di Wolfgang Fischer (uno dei film europei più premiati della stagione) ci pone di fronte domande ineludibili sulla necessità del coinvolgimento personale, tema che ritroviamo fin dalla serata di apertura, dove un film concerto curato dal regista e musicista Alessandro Scillitani, Dalla parte sbagliata, ci prende per mano lungo i viaggi compiuti con Paolo Rumiz per parlare di nuovi diritti tra il Mediterraneo e l’Europa.
Ma la rassegna, che presenta anche il sorprendente, lucidissimo film coreano vincitore a Cannes (Parasite, di Bong Joon Ho) presenta numerosi film inediti, come il documentario Storie di pietre di Alessandro Leone, premio Rai al 67° Festival di Trento, girato tra le macerie di Frascaro di Norcia dopo il terremoto del 2016, mentre in Effetto Domino di Alessandro Rossetto con un racconto di fiction assai verosimile si indaga nelle speculazioni immobiliari nel ricco nord-est.
Cinema d’autore (come quello di Markus Imhoof, con il suo struggente Eldorado, viaggio tra i ricordi d’infanzia, quando i non voluti erano gli italiani, e gli esclusi di oggi) e film di inchiesta (The true cost, sul costo dei vestiti che indossiamo), e film sulla memoria del lavoro e del territorio (Il pianeta in mare di Andrea Segre, che racconta l’odierna realtà di Marghera) si accompagnano a ritratti di figure che hanno raccontato passioni e battaglie dei nostri tempi, come in Letizia Battaglia – Shooting the mafia di Kim Longinotto, mentre altri due ottimi film di finzione, Oro Verde di Cristina Gallego e Ciro Guerra e Carmen Y Lola dello spagnolo Arantxa Echevarria, ci portano tra passato e presente in viaggi dolorosi tra tradizione e modernità.

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