AutoriIncontriSliderVenezia 2014

Vittorio Cosma a Venezia71 con tre colonne sonore

A meno di un mese dall’avvio della 71° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica incontriamo il pianista e compositore Vittorio Cosma, autore della colonna sonora di tre film presenti alla manifestazione veneziana: il documentario Italy in a Day di Gabriele Salvatores (Evento Speciale fuori concorso), La Vita Oscena di Renato De Maria (in concorso nella sezione Orizzonti), e The Lack, regia del duo Masbedo (Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni) presentato fuori concorso alle Giornate degli Autori.
I primi due lavori hanno coinvolto il collettivo artistico de I Deproducers, composto dai musicisti Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia e Max Casacci, mentre la colonna sonora del film dei Masbedo porta invece la firma dei soli Cosma e Maroccolo.

Italy-in-a-dayPartiamo da Italy in a day – Un giorno da italiani, esperienza di cinema collettivo che riassume materiali girati liberamente sabato 26 ottobre 2013. Sul modello del precedente Life in a Day firmato da Kevin Macdonald e prodotto da Ridley Scott & Tony Scott, attraverso una chiamata pubblica è stato chiesto agli italiani di raccontare chi sei, cosa ami, di cosa hai paura o qualsiasi cosa sia per te importante. Gabriele Salvatores ha selezionato i filmati ricevuti montandoli in un unico film.

Italy in a Day non è un film di fiction e neppure un documentario “convenzionale”. Come si è incrociato il vostro lavoro di compositori con la produzione di un lavoro cinematografico così anomalo?

Si è trattato di un lavoro completamente diverso rispetto alla tante colonne sonore che ho firmato nella mia carriera. Di solito si parte individuando un tema portante e da questo mood si costruire la struttura complessiva della colonna sonora. In questo caso si è lavorato in sottrazione, cercando di sviluppare un progetto che non snaturasse, enfatizzasse o sottolineasse i tanti momenti raccontati. Abbiamo quindi individuato una quarantina di temi, ogni pezzo intonato ad una situazione, aiutando a far emergere senso ed emozioni già presenti nei filmati ricevuti. Ne è venuto fuori un lavoro multigenere, dal popolare allo psichedelico, con l’idea di accompagnare le immagini affinché queste si manifestassero in tutta la loro potenza.
Come collettivo Deproducers ci siamo trovati in studio ad improvvisare su alcune immagini premontate. Il materiale musicale prodotto è servito come detonatore per passare da un unico tema portante ad una moltitudine al servizio delle diverse immagini.

Passando ai contenuti del film, ti ci ritrovi nell’Italia che il documentario Italy in day racconta? 

Il film segue un filone cronologico, da mezzanotte a mezzanotte, raccogliendo uno spettro ampio di esperienze: dalla dottoressa che lavora con malati terminali alla mamma che insegna alla figlia a guidare la macchina in un parcheggio fino al pensionato che ragiona sulla sua condizione. Un grande affresco da cui emerge una costante speranza di fondo e dove tutte le condizioni vengono integrate e accettate. Un racconto unico e irripetibile: se si rifacesse domani la stessa chiamata ne uscirebbe un film totalmente diverso. Il lavoro di Salvatores insieme al nostro di compositori è stato quello di dare un ordine a questo flusso, fatto di colori, cibo, abitudini ed esperienze uniche.

Quali racconti in questo flusso ti hanno particolarmente colpito?

Le esperienze di alcuni italiani all’estero: un ragazzo imbarcato su un cargo commerciale diretto negli Stati Uniti, un medico che opera in Kurdistan, un ragazzo che vive a Los Angeles in contatto con la madre calabra che ovviamente chiede al figlio: “cosa hai mangiato oggi?”.

Passiamo al film La vita oscena di Renato De Maria, tratto dall’omonimo romanzo di Aldo Nove, è un viaggio visionario in una realtà contemporaneamente delirante e poetica.

la vita oscenaIl film di De Maria è una visione lisergica e naif ricavata dal racconto autobiografico di Aldo Nove, una discesa agli inferi con successiva resurrezione. Individuato il carattere psichedelico del film lo si è poi musicalmente declinato nelle varie situazioni, a volte accentuandone o stemperandone la drammaticità. Il film La vita oscena ci ha permesso di lavorare per la prima volta non come collettivo Deproducers, ampliando lo spettro delle nostre collaborazioni e potenzialità.

Per ultimo il primo lungometraggio del duo di videoartisti Masbedo, che ti ha visto coinvolto insieme a Gianni Maroccolo.

l film mette in scena quattro variazioni sul tema della “mancanza”, e la sfida nel nostro caso è stata cercare di raccontare l’assenza con la musica. Quattro storie di fatica e solitudine dove sono stato chiamato a portare un un po’ di colore con un brano composto al pianoforte: una mia visione più partecipe, commossa, quasi paterna.

Dopo le fatiche veneziane Vittorio Cosma sarà di nuovo impegnato con la direzione artistica del festival Microcosmi, che si terrà a Comerio (Varese) dal 12 al 14 settembre: altro luogo d’incontro di linguaggi ed esperienze.

 

Massimo Lazzaroni

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