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X-Men: Apocalisse (SPOILER)

x-men-apocalypseSta finalmente per uscire nelle sale italiane, in anticipo rispetto gli USA, il tanto atteso X-Men: Apocalisse, nuovo film della saga X-Men, iniziata nel 2000 e ripresa in mano nel 2014 (X-Men: Days of Future Past) dal regista Bryan Singer.
In sedici anni si può dire che lo schema narrativo rimanga invariato: intro di effetto, opening con la classica colonna sonora, presentazione dei protagonisti e nuovi mutanti del capitolo, cattivone di turno recluta degli alleati per far battaglia, vengono coinvolti i “buoni” (in questo caso i venturi X-Men), mega scontro finale, tutti felici e contenti.
Di stimolante rimane l’interesse  del regista alla cultura pop, che emerge anche in questo capitolo, ambientato negli USA degli anni ’80, attraverso un’attenta messa in scena del contesto socio-culturale di quegli anni. Una tra le scene meglio costruite del film, il salvataggio di Quicksilver, esprime al meglio la ricerca di Singer. Come nel capitolo precedente, il tempo si congela ed Evan Peters entra impetuoso in scena catturando inevitabilmente l’attenzione dello spettatore. Questa volta, dopo aver interrotto una partita a Pac-Man, corre alla velocità della luce a salvare da una violenta esplosione i giovanissimi studenti di Xavier accompagnato dalle note di Sweet Dreams (Eurythmics – 1983).
I risvolti narrativi e contribuiti alla saga, come anticipato, sono minimi. Si decide di aggiungere qualche elemento riguardo la vita e scelta morale di Magneto (Michael Fassbender), si scopre che Quicksilver è in realtà figlio di quest’ultimo e infine viene spiegato come il professor Charles cast-x-men-apocalypseXavier (James McAvoy), dopo aver perso l’uso delle gambe nel film precedente, sia diventato la testa pelata che meglio conosciamo. Continua a prendere le sembianze di Mystica la sempre apprezzata Jennifer Lawrence, ora contrastata dalla bellezza di Sophie Turner, direttamente da Game of Thrones per impersonare Jean Grey. Di ancora interessante c’è l’attenta caratterizzazione dei giovanissimi e futuri X-Men. Jean Grey, Scott Summers, Night Crawler e Tempesta ci vengono presentati come normali adolescenti, con tutte le passioni, ma anche problematiche, connesse ad un’età di transizione quale la pubertà. Apocalisse è invece interpretato dal lanciatissimo Oscar Isaac (Ex Machina), imbruttito, ingrossato e colorato di blu. Il primo dei mutanti, catapultato dall’antico Egitto al XX secolo, trova un mondo leggermente differente rispetto quello che conosceva, decide quindi di reclutare una squadra di valorosi mutanti per redimere l’umanità: Magneto (Guerra),Tempesta (Carestia), Psylocke (Pestilenza) e Arcangelo (Morte). I quattro cavalieri di Apocalisse dovranno affiancarlo nella creazione di un mondo senza guerra, armi, dolore, falsi dei e “big powers”. In tale scenario, Apocalisse svolgerebbe ovviamente il ruolo di tiranno indiscusso e capo dell’universo, i mutanti sarebbero un gradino più in alto nelle scala sociale e l’umanità ridotta in schiavitù.
Una caratteristica accomuna i quattro cavalieri, sono imperscrutabili. Dai loro volti non traspare nessuna emozione, non aprono mai bocca e sono sempre alle spalle di Apocalisse. Si spera solo che la scelta di dar “vita” a personaggi tanto piatti sia effettivamente voluta da Simon Kinberg, ormai sceneggiatore ufficiale di 20th Century Fox. Fra tutti, il peggiore è Angelo (Ben Hardy), il cui ruolo all’interno della storia è praticamente nessuno. Anche Fassbender appare smarrito in un inedito stato catatonico, poveri noi… Non poteva ovviamente mancare la comparsa improvvisa, a circa metà  film, di Hugh Jackman con il suo animalesco Wolverine, cameo di qualche minuto che accontenta i fan del personaggio, ma va a stravolgere completamente quanto narrato in X-Men Origins: Wolverine. Infine c’è Stan Lee.


Pensavo avrei avuto difficoltà nel vedere il film in lingua originale senza sottotitoli, ma a quanto pare la produzione ha deciso bene di venirmi incontro riducendo all’osso i dialoghi e bombardandomi di ambientazioni in CGI ed effetti speciali. Il risultato è stato che persino la scuola per giovani dotati, la maestosa Englefield House  di X-Men: L’inizio, ora è un fake digitale. Cosa ancor più bizzarra è che il film si presenta come il quinto più costoso in assoluto dopo Avatar, con un budget di 234 milioni di dollari. Il recente Deadpool, nella sua povertà (58 milioni) e semplice sceneggiatura, riesce a coinvolgere decisamente di più, con poche ma ben calibrate scene d’azione ed una regia brillante (Tim Miler). Ma non temete, con gli incassi che ha ottenuto (762 227 803 di dollari), avrà l’occasione di annientarsi, per non usare parole volgari, nel suo già annunciato sequel.
La potenza della fenice viene sprigionata da Jean, Apocalisse muore, nascono gli X-Men e McAvoy guarda in camera fiero (forse del suo nuovo look). L’unica cosa che potesse ancora salvare il film dal completo fallimento sarebbero potuti essere, come siamo ben abituati ad avere, i post titoli di coda… Incredibile ma vero, nessuna manovra commerciale! Nemmeno una clip di 10 secondi. E’ però noto che, prima del termine dell’era Singer, ci aspetta al cinema Hugh Jackman con un altro fantastico film interamente dedicato al suo alter ego…

Samuele P. Perrotta

X-Men: Apocalisse

Regia: Bryan Singer. Sceneggiatura: Michael Dougherty, Dan Harris, Simon Kinberg, Bryan Singer. Montaggio: John Ottman. Interpreti:  Jennifer Lawrence, James McAvoy, Michael Fassbender, Oscar Isaac, Evan Peters, Sophie Turner. Origine: Usa, 2016. Durata: 147′.

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