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Capitan Harlock 3D

E’ l’anno 2977. Gli esseri umani hanno da tempo abbandonato la Terra, trasferendosi su altri pianeti. La Coalizione Gaia governa su tutti i domini degli uomini nello spazio.
Per preservare il luogo natio della specie umana, la Coalizione ha dichiarato la Terra un territorio inviolabile. A nessuno è più consentito avvicinarsi al pianeta. Per far sì che l’ordine venga rispettato viene costituito l’Esercito della Federazione Solare.
Il pirata spaziale Harlock e il suo equipaggio sono gli unici ad opporsi alla Coalizione Gaia e all’Esercito della Federazione Solare. Per Capitan Harlock la Terra è la patria naturale degli uomini, e non può esserci futuro per l’umanità senza un ritorno a casa.

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Sono passati più di 36 anni dalla prima pubblicazione delle avventure di Capitan Harlock. Ad immaginarle è stato Leiji Matsumoto, uno dei grandi del fumetto giapponese del secondo ‘900.
Matsumoto è un autore prolifico e dalla fantasia inarrestabile. Figlie del suo periodo più felice sono opere come La corazzata Yamato, La regina dei mille anni, Galaxy express 999, Queen Emeraldas . Ambientate tutte nello spazio, queste avventure vedono i propri personaggi passare da una all’altra e condividere gli stessi mondi. Ci sono dei momenti in cui arrivano anche ad influenzarsi vicendevolmente.
Sebbene non sia possibile racchiuderle tutte in corpo unitario, soprattutto per alcune incongruenze cronologiche insanabili, si è comunque finiti per riferirsi a queste opere come a parti del Leijiverse. Il Leijiverse è lo sfondo narrativo, lo scenario, entro il quale si muovono i personaggi di Matsumoto. Anche Capitan Harlock è parte del Leijiverse. Probabilmente il personaggio più importante. Sicuramente il più celebre.

Per questo nuovo film, Shinji Aramaki decide di ripartire dal 2977. Può sembrare un dato marginale. E’ invece, a suo modo, una dichiarazione di intenti. Chi ha letto il fumetto o ricorda la prima serie animata sa che il 2977 è anche l’anno di inizio di quelle avventure. Eppure, basta poco per accorgersi di come questo episodio abbia pochissimo a che fare con quel mondo.
Quella che compie Aramaki è una scelta radicale. Il nuovo capitolo di Harlock propone infatti una nuova genesi del protagonista e, soprattutto, un nuovo scenario e dei nuovi antagonisti. E’ un cambiamento più profondo rispetto a quanto è stato fatto, anche recentemente, con personaggi come Superman o Batman; dove la storia, seppur profondamente rimaneggiata, procede mantenendo dei punti fissi. Dove identica è l’origine dei personaggi e identici sono i nemici contro i quali essi dovranno scontrarsi.
Con Capitan Harlock 3D, Aramaki riparte da zero.
La trasformazione coinvolgerà anche l’aspetto fisico dei personaggi. Con il passaggio alla computer grafica, Harlock e il suo equipaggio perderanno il tratto tremolante e la fisionomia caricaturale tipici di Matsumoto per uno stile più aggiornato al gusto corrente, con uomini più massicci e muscolosi, e donne più sensuali.

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Nel tentativo di dare ad Harlock una nuova vita però, Aramaki non riesce a dotarlo dello spessore necessario. Forse ossessionato dalla paura di perdere l’aura mitica del personaggio, finirà per ingessarlo in pose eccessivamente drammatiche e in continue entrate ad effetto. Quando si tratterà di venire davvero allo scoperto, Harlock apparirà come un personaggio tutto sommato ingarbugliato, ingabbiato in un ruolo e in un missione che egli stesso sembra faticare a comprendere.
A complicare le cose c’è il fatto che la Coalizione Gaia ed Ezra, il comandante dell’esercito nemico, non si dimostrano degli antagonisti abbastanza solidi da permettere ad Harlock di sviluppare la propria personalità attraverso il confronto. A guardar bene, la battaglia di Ezra riguarda anzi solo marginalmente Harlock. Il suo scontro è piuttosto rivolto al fratello, Logan. Entrato a far parte dell’equipaggio dell’Arcadia come spia mandata da Ezra, Logan deciderà poi di appoggiare gli ideali di Harlock. Quella fra i due fratelli sarà però una lotta che inevitabilmente finirà per spingere Harlock ai margini della storia, senza tuttavia dimostrare la profondità necessaria per giustificare lo spazio che le viene dedicato.
Ostacolato da dei comprimari quasi mai all’altezza e appesantito da una verbosità eccessiva il film di Aramaki non riesce nella sfida che si era prefissata. Harlock non riesce ad aggiornare il proprio mito. Poi, come è inevitabile, un certo tipo di fascino oscuro non può non aleggiare comunque intorno a lui, ma è un fascino che viene direttamente dal suo passato.

Pur mancando in sostanza, non sarebbe però giusto non riconoscere a Capitan Harlock 3D la grandiosità della confezione. La qualità grafica ottenuta è altissima e a beneficiarne sono soprattutto le scene d’azione. Il restyling dell’Arcadia è davvero riuscito e non occorrerà essere degli appassionati della serie per emozionarsi nel vedere la prua della nave, con il suo enorme teschio con le tibie incrociate, speronare le astronavi nemiche.

Nel campo della computer grafica, l’animazione giapponese non era, fino ad adesso, sembrata in grado di tenere il passo delle produzioni americane. L’immenso sforzo produttivo sostenuto dalla Toei Animation ha ridotto considerevolmente le distanze.
Probabilmente è questa la migliore notizia portata dal film agli appassionati del genere.

P.S. PER TUTTI COLORO CHE SONO NATI NEGLI ANNI SETTANTA, O GIU’ DI LÌ ch3

Se hai tra i 30 e i 40 anni, allora probabilmente per te Capitan Harlock se ne sta in un luogo altissimo ed inarrivabile. Fa parte di un gruppo ristretto. Un gruppo di gente che, se ci pensi, non puoi fare a meno di sorridere. Il gruppo degli eroi della tua infanzia.
Va da sé che, in casi come questi, l’obbiettività tende ad andare a farsi benedire. E come se ti chiedessero com’era il tuo migliore amico alle elementari. Cosa vuoi star lì a raccontare? Poi dopo, se devi scrivere una recensione una qualche serietà devi pur provare a metterla insieme. Il pezzo qua sopra è il tentativo di recuperare quella serietà.
Che però, la serietà, è un attimo metterla da parte. E allora qua c’è la sigla del cartone animato. Ecco.
Prova ad ascoltare la sigla e poi dimmi tu se non ti viene voglia di mettere le giacca e andare al cinema. Come fai a resistere?
Non si può mica, secondo me.

Matteo Angaroni.

Capitan Harlock 3D

Regia: Shinji Aramaki; Sceneggiatura: Harutoshi Fukui; Fotografia: Kengo Takeuchi
Tratto dal manga di Leiji Matsumoto
Origine: Giappone, 2013. Durata: 115′

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