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Cronache da Locarno: 9 agosto

Terzo giorno a Locarno iniziato con la visione dei primi 4 cortometraggi internazionali in concorso nella sezione Pardi di Domani. Degni di nota quasi tutti. Il portoghese Versailles per lo stile narrativo di una vicenda drammatica, quale quella di un anziana donna che chiede al suo “badante”, un ragazzo giovane e spigliato, la realizzazione del suo ultimo desiderio.
Il belga Zinnake narra in modo meno interessante la vicenda di un ragazzino usato da una banda di ladri per entrare negli appartamenti oggetto del loro interesse. Poco originale, nonostante il tema. Here Come The Girls racconta in forma di intervista la vita tutta sesso e droga di un cantante rock, incasinato al punto giusto e abbondantemente irresponsabile. Molto irriverente. Ultimo Corneliu Porumboiucorto il canadese Acrobat, una meravigliosa riflessione sulla solitudine e l’alienazione condotta attraverso la descrizione di 6 personaggi non collegati tra loro, in uno dei loro momenti di vita, dove il senso delle cose sfuma e il desiderio di qualcosa di diverso si fa sempre più forte. Molto bello, quasi poetico.

Per quanto riguarda invece i lungometraggi, abbiamo visto due film del Concorso Internazionale e uno del concorso Cineasti del Presente.
Cand se lasa seara peste Bucaresti sau Metabolism e’ un film del rumeno Corneliu Porumboiu (nella foto). In esso si racconta delle riprese di un film in cui la protagonista deve girare, l’indomani, una scena di nudo e il regista, il suo amante, viene assalito dai dubbi sull’opportunità di girarla davvero. In realtà ciò che entra in crisi è la loro storia d’amore e con un ritmo lento, fatto di lunghissimi piani sequenza (l’intero film è composto soltanto da 17 riprese senza stacchi), il regista ci fa entrare in questa crisi attraverso lunghe e quasi filosofiche discussioni tra i due protagonisti, fino ad una conclusione tanto inevitabile quanto implicitamente descritta. Un film impegnativo ma molto interessante. Non ci stupirebbe vederlo tra i film più apprezzati dalla giuria.

Exhibition è invece un lungometraggio inglese, anche questo nel Concorso exhibition-la-cantanteInternazionale, in cui si descrive il disagio e la tristezza di una coppia di artisti che per motivazioni non meglio specificate devono abbandonare la loro abitazione e non riescono ad affrontare con serenità la separazione da un luogo in cui hanno vissuto per 18 anni. Lei è un’artista performativa ed usa il suo corpo per fare arte. E’ attraverso il suo corpo che lei vive questo disagio, attraverso il suo difficile rapporto fisico col marito, che entra totalmente in crisi proprio a causa di ciò che devono fare. Fino alla riconciliazione, che non a caso avviene attraverso una ritrovata ispirazione artistica. Anche questo è un film complesso, di difficile lettura, dai ritmi non certo incalzanti, ma interessante e sicuramente originale.
Infine vi citiamo il film nel concorso Cineasti del Presente L’Harmonie. Un mediometraggio che in 60 minuti racconta di una paesino francese dove la musica, l’armonia, descrivono la vita di chi ci abita. Una vita semplice fatta di momenti di condivisione, di concerti della banda del paese e di tante prove, in cui i più grandi affinano la loro tecnica e i più piccoli imparano le note musicali. Un film carino, alla lunga un po’ troppo ripetitivo.

da Locarno Alessandro Barbero

Piazza Grande con Wrong Cops di Quentin Dupieux

Seconda serata di Piazza Grande dedicata all’ultimo lavoro del laboratorio creativo del musicista-produttore-regista Quentin Dupieux: WRONG COPS. Commedia nera (definizione riduttiva) dell’autore di Rubber che firma anche la colonna sonora iper-elettronica come Mr. Oizo.  Wrong cops racconta le vite sgangherate di un gruppo di poliziotti di Los Angeles impegnati in tutto fuorché nel controllo del crimine: chi è indaffarato nella vendita al dettaglio di topi ripieni di marijuana, chi molesta donne con l’intento di farsi mostrare il seno, chi è impegnato a comporre la hit elettronica del momento. Le storie s’intrecciano e convergono in un finale che tra una risata e l’altra ci regala un amaro monologo per niente banale davanti alla bara di un collega. Wrong Cops in qualche passaggio esagera accumulando troppe situazioni paradossali ma frequentemente il film risulta decisamente divertente e irriverente. Non piacerà agli amanti del cinema intimista francese che spesso troviamo qui in concorso ma poco importa: il pubblico rimasto in piazza ha gradito le assurde e indecenti vicende di questo gruppo di poliziotti freaks. Da segnalare un gustoso cameo di Marilyn Manson.

da Locarno Massimo Lazzaroni

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