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Ghostbusters (2016)

ghostbusters_3_donneDopo Paramount Pictures (Terminator Genesys), Walt Disney Studios (Star Wars VII) e Universal Studios (Jurassic World), anche La Columbia Pictures, a distanza di trentadue anni dal primo film, tenta il rilancio del franchise di Ghostbusters che negli anni ’80 conquistò una vasta schiera di fan ed un enorme successo tra pubblico e critica. Gli stessi adulatori del primo capitolo si sono immediatamente schierati contro la scelta del regista Paul Feig (Spy) di ricominciare non con un terzo capitolo, come tutti si aspettavano dopo anni di rumors, ma con un reboot della saga. A peggiorare la situazione è stata la decisione di un capovolgimento di genere per gli acchiappafantasmi, tanto da far ricevere al primo official trailer su YouTube oltre un milione di non mi piace e altrettanti commenti negativi. Tanto odio versato sulla tastiera è davvero giustificabile a risultato finito?
La narrazione non subisce grandi cambiamenti rispetto al film originale:
Erin Gilbert (Kristen Wiig), Abby Yates (Melissa McCarthy), Patty Tolan (Leslie Jones) e Jillian Holtzmann (Kate McKinnon) si ritrovano dopo una serie di coincidenze a cooperare nella caccia ai fantasmi che stanno invadendo inspiegabilmente la città di New York creandone un business. Una comicità sgraziata invade però questo nuovo film, il risultato è un alternarsi di alti e bassi tra battute brillanti e gag non riuscite in cui con distacco lo spettatore ne percepisce l’artificiosità. Il pubblico ridacchia a fatica e non può che rimpiangere quella sottile ironia che emergeva a sprazzi ma con equilibrio nel primo capitolo.  L’approccio è quindi friendly e giovanile, con chiaro obiettivo la conquista ghostbusters-3-scenadelle nuove generazioni di adolescenti, in particolare il genere femminile. Il nuovo Ghostbusters è infatti anche una continua e dichiarata emancipazione della donna, da battutine femministe (strano termine da utilizzare) a fantasmi colpiti nelle parti basse con il raggio protonico. Irresistibile, ma al contempo umiliante per il genere maschile, è sicuramente il nuovo receptionist Kevin Beckman, interpretato da un brillante, per lo meno nella recitazione, e autoironico Chris Hemsworth (Thor e Heart of the Sea). Le stesse protagoniste marchiano Kevin fin dal primo incontro come tutto muscoli e niente cervello; ed è proprio da questa immagine del personaggio che si dipaneranno forse le gag meglio riuscite del film. Molti sono i riferimenti alla saga originale: attrezzature, divise e vocabolario delle nuove acchiappafantasmi ricalcano il passato. Non può inoltre mancare la rimessa in strada della celebre Ecto 1, la caserma operativa dei primi Ghostbusters, la celebre colonna sonora riproposta nelle più svariate sfumature, le vecchie minacce fantasma (Slimer e Marshmallow) e camei sparsi degli eroi passati (Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Sigourney Weaver). Simpatiche sono infine le citazioni a fumetti (Batman, Superman e Garfield) e cinema (L’Esorcista, Lo Squalo e tante altre) che attingono all’immaginario comune. L’upgrade che non si percepisce a livello di trama è invece manifesto per quanto riguarda il contesto reso contemporaneo (nuove tecnologie, internet, cellulari e social network) e gli effetti speciali in CGI, la vivacità cromatica di quest’ultimi rimanda alla finzione degli effetti speciali dei primi due film. Se la cava infine discretamente la nuova squadra al femminile che, nonostante una superficiale caratterizzazione del personaggio di Erin e Abby, intrattiene e appassiona. Menzione speciale a Kate Mckinnon che ruba la scena alle compagne per ogni battuta pronunciata e che si immedesima con tutta se stessa in un follia femminile del tutto particolare, questa può ricordare a tratti l’eccentricità del personaggio di Jess nella serie televisiva New Girl. Non possiamo che aspettarci grandi cose da questa nuova rivelazione che dal Saturday night Live si prepara a spiccare il salto nel mondo del cinema.


I fan non si sono ancora ricreduti e Ghostbusters si preannuncia come un flop, con attualmente una perdita di oltre 70 milioni di dollari (dovuta principalmente ad una costosa campagna pubblicitaria) a fronte di un budget di 144 milioni. La possibilità di un sequel, accennata in una scena post credits al termine del film, sfuma quindi inesorabilmente.
C’è da chiedersi cosa ne sarà della sottobranca appositamente fondata dalla Columbia Pictures per il rilancio del franchise, Ghost Corps?

Samuele P. Perrotta

Ghostbusters (2016)

Regia: Paul Feig. Sceneggiatura: Kate Dippold, Paul Feig. Montaggio: Melissa Bretherton, Brent White. Interpreti: Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones. Origine: Usa, 2016. Durata: 108′.

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