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Kingsman

Le luci si spengono, lo schermo prende vita e lo spettacolo di benvenuto che accoglie lo spettatore è uno scenario poco probabile di guerriglia.
Le prospettive per sperare in un dignitoso seguito della pellicola non sono delle migliori, ma fortunatamente la miscela di pop misto a rock esplosivo firmata dagli addetti alle musiche Henry Jackman e Matt Margeson riescono a mantenerci sorridenti per il tempo necessario a terminare l’introduzione del film.
Lo svolgimento vero e proprio ha finalmente inizio e non sembra male come l’esordio dei primi minuti.
Kingsman-The-Secret-Service-Still-2Un superagente, un supercattivo e un professore rapito in un’unica stanza. Lo scontro tra le due fazioni, del bene e del male, contornato dalla straordinaria partecipazione del quarto protagonista, un bicchiere di bourbon, è degno del fumetto dal quale il film in questione viene tratto.
Di fatto Kingsman è il nome dell’albo a fumetti ideato da Mark Millar (Kick ass) e David Gibbons (Watchmen); certo, le differenze tra il lavoro dei due grandi fumettisti e la relativa trasposizione cinematografica sono presenti e, purtroppo, anche piuttosto evidenti (due tra tutte, il cambiamento del cognome del protagonista da London a Unwin e il supercattivo Gazelle che, da uomo alto e muscoloso, ora si presenta come donna atletica e snella), ma il film gira bene ugualmente.
Colin Firth, nei panni di Harry Hart, è più gentiluomo che mai, forse più dell’analogo stereotipo introdotto tempo prima dai numerosi interpreti che si cimentarono nel ruolo del famoso agente 007, James Bond.

Capace di rappresentare “l’esilarante” nella calma più assoluta, egli è chiave portante del film nonché mediatore tra i vari attori. Con spiccata ironia e savoir fair toccherà proprio a Harry l’arduo compito di iniziare Gary “Eggsy” Unwin (Taron Egerton), figlio del collega Kingsman sacrificatosi per lui tempo prima, ai segreti della società di intelligence che porta il nome di una strana sartoria nel centro della città, copertura ideale del quartier generale dell’associazione.
kingsman-bannerCoadiuvati da un grandissimo Mark Strong nei panni dell’agente Merlin, Harry ed Eggsy dovranno sventare la minaccia, tanto pericolosa quanto divertente, di una rivolta che porterebbe la popolazione mondiale a decimarsi, rivolta progettata dall’arcinemico dei Kingsman, Richard Valentine (Samuel L. Jackson), che, sebbene più vecchio dell’hacker ventenne che nel fumetto di Miller e Moore terrorizzava il mondo, ci regala una delle migliori interpretazioni da antagonista nella storia dei comics-movies.
Matthew Vaughn, regista del progetto, ha ponderato una scelta più che saggia quando, nel 2013, ha rifiutato di girare il seguito della trilogia dedicata agli X-Men, Giorni di un futuro passato, prediligendo invece il film del quale ora ci troviamo a parlare; sempre a lui si deve la sceneggiatura, aiutato dal tocco esperto della fantasiosa Jane Goldman, che ricordiamo per Stardust, Kick Ass e X-Men: L’inizio, tutte pellicole girate proprio da Vaughn.
Un complimento particolare deve essere speso per le trovate fantasiose con cui la regia ha ovviato, con effetti speciali di pura fantasia, a scene che, altrimenti, sarebbero risultate eccessivamente splatter.
Ottimo il prodotto ed ottimo il cast che lo compone, che, sebbene in parte si differenzi dalla storia originale, riesce comunque nell’intento di divertirci, concedendoci il lusso di eliminare, anche solo per un paio d’ore, le barriere che costringono la fantasia fuori dai margini della realtà.

 Mattia Serrago

Regia: Matthew Vaughn. Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Jane Goldman. Fotografia: George Richmond. Montaggio: Conrad Buff IV, Eddie Hamilton. Interpreti: Colin Firth, Mark Strong, Taron Egerton, Samuel L. Jackson, Michael Kayne. Origine: Regno Unito, 2014. Durata: 129′.

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