RecensioniSlider

La buca

la bucaQualche settimana fa, al Festival del cinema di Venezia, è stato presentato il film di Franco Maresco Belluscone, di cui abbiamo scritto su questa rivista.
Ora esce il nuovo film di Daniele Ciprì, compagno di tante avventure di Maresco e alla sua seconda regia “solitaria”. Sottolineare il fatto che Ciprì, oltre ad essere regista, ha alle spalle una lunga e importante carriera da direttore della fotografia, risulta essere fondamentale per inquadrare e apprezzare fino in fondo La buca, una commedia eccellente che si fa apprezzare fino in fondo.

L’ispirazione esplicita che ha guidato il regista siciliano è quella della commedia sofisticata americana, da Lubitsch a Blake Edwards e della commedia italiana di Vittorio De Sica e Mario Monicelli. Tali fonti d’ispirazione si riconoscono fin dai titoli di testa, elaborati con lo stile tipico di quel cinema. Un cinema che, appunto, fa sorridere senza ricorrere alla volgarità che sporca e inquina la commedia italiana da fin troppi anni. Ne La buca si riassaporano atmosfere che sembravano perdute, i ritmi di un cinema che oggi è raro, l’ironia leggera e garbata che fa brillare gli occhi e riempie il cuore di una sottile nostalgia per quel mondo e quelle storie.
Sergio Castellitto - Rocco PapaleoAd accompagnare questa ispirazione ideale ci sono gli altri due elementi che rendono la pellicola quasi priva di difetti. Il primo elemento è dato dal fatto che Ciprì, oltre che essere il regista, è ovviamente anche il direttore della fotografia. I colori tenui, quasi un bianco e nero, con i quali si incornicia la storia collocano le vicende umane dei protagonisti in un passato che si riconosce a colpo d’occhio, agrodolce, ruvido e nello stesso tempo più sincero.
Il secondo elemento sono le interpretazioni dei tre protagonisti. Sergio Castellitto è Oscar, un azzeccagarbugli che cerca di sopravvivere ingannando il prossimo. Rocco Papaleo interpreta Armando, un uomo finito ingiustamente in prigione e che ora, dopo 30 anni, cerca di tornare a vivere. Valeria Bruni Tedeschi è Carmen, la proprietaria del bar di fronte all’ufficio di Oscar, una donna che ha una visione disincantata e sincera della vita sua e di quella degli altri, una donna buona e a suo modo solare. Attorno a questi tre personaggi ruota tutta la vicenda, la storia di un avvocato fallito che cerca di spillare un po’ di denaro al Comune, organizzando una truffa che ha per oggetto una buca aperta nel porfido della via di fronte a casa sua. Ma è anche la vicenda di un uomo appena uscito di galera, respinto da tutti tranne che dal suddetto avvocato che lo vede come una nuova fonte di denaro. Le loro strade si incrociano grazie ad un cane, altro protagonista, e i loro caratteri subiscono un cambiamento significativo.
La loro vicenda rappresenta vizi e virtù di un’Italia che, per essere raccontata, chiede le lacrime o, come in questo caso, il sorriso. E così si racconta il paese un po’ truffaldino, ma anche onesto, ingiusto, ma dal cuore aperto. E’ davvero un piacere constatare come sia ancora possibile assistere ad un film apparentemente leggero, divertente ma non sboccato, paradossale ma molto realistico. Daniele Ciprì ha imboccato una strada molto diversa da quella sulla quale eravamo abituati a vederlo, dal cinismo televisivo al precedente E’ stato il figlio c’era una continuità, che qui si scorge in parte, facendo pensare a una svolta nel modo di raccontare l’Italia. Visti i risultati, la curiosità di sapere dove condurrà questa nuova strada è notevole.

 Alessandro Barbero

La buca

Regia: Daniele Ciprì. Soggetto e sceneggiatura: Alessandra Acciai, Daniele Ciprì, Massimo Gaudioso, Miriam Rizzo. Fotografia: Daniele Ciprì. Montaggio: Giogiò Franchini. Interpreti: Sergio Castellitto, Rocco Papaleo, Valeria Bruni Tedeschi, Jacopo Cullin, Ivan Franek, Teco Celio, Sonia Gessner. Origine: Italia, 2014. Durata: 90′.

Topics
Vedi altro

Articoli correlati

Back to top button
Close