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L’equilibrio del cucchiaino

equilibrioNon ha attraversato lo spazio aereo che separava le Twin Towers come fece Philippe Petit, ma sul filo, in equilibrio, Alberto “Bertino” Sforzi era capace di fare qualsiasi cosa. Funambolo e giocoliere, probabilmente il più grande di tutti, Bertino, imparentato a una delle più grandi famiglie circensi, aveva trasformato in arte un dono speciale, che non è semplicemente la capacità di stare in equilibrio: piuttosto la comprensione delle leggi segrete che legano l’uomo allo spazio, così da poter creare relazioni magiche con gli oggetti. Sarà per questo che, come racconta Adriano Sforzi, regista de L’equilibrio del cucchiaino – premio del pubblico al Biografilm Festival di Bologna 2015 – e nipote di Bertino, da bambino rimase affascinato dai racconti e dalle esibizioni dello zio. Sfere in equilibrio sulla fronte, mentre le braccia e una gamba fanno roteare dei cerchi e l’altra gamba pedala un monociclo che, non si capisce come, pare incollato a un filo; piattini e tazzine che vengono lanciate con un piede in verticale, fino ad atterrare con naturalezza precisi sulla fronte, fino a sette e poi, in un ultimo gesto di esemplare armonia, un cucchiaino. CucchiainoL’oggetto che fa la differenza, il dettaglio che trasforma un’idea in arte, che sorprende oltre lo stupore gli occhi vergini dei bambini, come gli sguardi degli adulti viziati dalla mediocrità. Si capisce che alla naturale familiarità con le leggi della fisica, alle applicazioni perfette di una matematica misteriosa, Bertino aggiungeva l’estetica, elevando l’esercizio a pezzo unico.
La storia che ci racconta Adriano Sforzi non nasce però dal solo desiderio di dare forma a un ricordo, ma dalla straordinaria vicenda personale di Bertino e del suo rapporto con Ghisi Casartelli, figlia di Wally Togni e Leonida Casartelli. Stiamo parlando di una delle più importanti famiglie circensi del mondo e del circo Medrano. Bertino e Ghisi, che si conobbero in tenera età, si innamorarono adolescenti e si sposarono solo dopo aver vinto le resistenze di Leonida, che aveva promesso la figlia a Bertino a patto che questi diventasse il numero uno: “Andrò in America e verrò a prenderti con un’auto gigante” – disse a Ghisi. Purtroppo all’apice della carriera, a un passo dal “salto americano” e un prestigioso contratto a Las Vegas, Bertino viene investito da un’auto durante una tournée in Sud Africa. Rischia l’amputazione della gamba. La lenta riabilitazione allontana il sogno, anche se proprio Leonida lo sprona a ripartire e, ovviamente, a sposare Ghisi.
Il regista prende per mano lo spettatore e con rispetto e discrezione lo porta all’interno di un nucleo solidale e coeso, acceso da legami affettivi radicati, costruito su una passione eccezionale per il circo e per la vita come viaggio e avventura. Il circo intorno alla pista non diventa mai noiosocirco backstage. Lo sguardo è interno, e non potrebbe essere altrimenti; alla familiarità delle interviste – Ghisi su tutti, poi anche Bertino (entrambi settantenni) – si aggiungono i super 8 di famiglia, filmati a tratti commoventi, pellicole impresse di storia personale, di circo, di spostamenti, di incontri (i calciatori della Juventus, le sfide con Maradona), naturalmente le performance di Bertino, testimonianze della sua grandezza, ma anche materiale che lui rivedeva per migliorarsi, per aggiungere difficoltà, per poter arrivare al pubblico e lasciare a bocca aperta, perché non c’è inganno: un cucchiaino lanciato in aria, volteggia e finisce dritto e verticale sulla fronte del giocoliere; non è illusionismo; le leggi della fisica sfidate due volte, quando con un movimento del capo il cucchiaino fa una capriola e si riassesta sulla fronte ancora dritto. Allora si capisce che quest’uomo forse non è stato così sfortunato, perché la capacità di cogliere il baricentro degli oggetti, gli ha permesso di trovare il baricentro dell’esistenza, di essere arrivato con pazienza e dalla porta di servizio (che è più difficile) ad essere riconosciuto come il più grande di tutti i tempi.

Alessandro Leone

L’equilibrio del cucchiaino

Regia e sceneggiatura: Adriano Sforzi. Produzione: Ventottoluglio. Origine: Italia, 2015. Durata: 65′.

https://www.youtube.com/watch?v=ujlBlkksGCE

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