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Pacific Rim

Arte o intrattenimento? L’origine di ogni dibattito sul Cinema risiede su questa semplice domanda. La risposta che i critici più ortodossi danno è che il Cinema è arte e in quanto tale deve comunicare emozioni in grado di depositarsi per lungo tempo nell’anima dello spettatore. Se questa è la tesi, allora Pacific Rim non è cinema, ma intrattenimento nella sua forma più stellare.

pacific-rim-locandinaSiamo in un ipotetico e catastrofico futuro, intorno all’anno 2020, e il nostro mondo è minacciato ormai da alcuni anni da un’invasione aliena di esseri mostruosi (i Kaiju) provenienti da una breccia che conduce alle viscere della Terra.

Per combatterla gli uomini, tutte le potenze mondiali, si sono coalizzate nella realizzazione di un progetto fantascientifico, la costruzione di robot (i Jaegers) in grado di combattere quegli esseri terribili. Le cose funzionano, ma col passare del tempo i mostri crescono di dimensione e di capacità distruttiva e aumenta la frequenza con cui attaccano il mondo terrestre.

Le sorti della Terra cadono nelle mani di un ex pilota di Jaegers e di una ragazza alle prime armi, che si ritrovano ad avere il compito di ingaggiare la battaglia finale.

Pacific-RimQuesto è ciò che vale la pena raccontare di un film che, proiettato anche in 3D, è una continua ed efficace festa per gli occhi. C’è poi da considerare una componente generazionale che colpisce chi, da bambino, è cresciuto con i cartoni animati giapponesi. I robot che hanno nutrito l’immaginario di quei bambini rivivono oggi sullo schermo in un contesto tanto ironico quanto ben realizzato. Gli effetti speciali sono semplicemente sorprendenti, tutto è mostruosamente grande, tutto è roboante, barocco e sovraccarico.

Il regista Guillermo Del Toro è lo stesso de “Il labirinto del fauno”, pluripremiato fantasy la cui estetica può aiutare a immaginare cosa si potrà vedere in questa sua nuova produzione.

Il problema è uno solo. Al termine di questa visione spettacolare e avvincente, dopo aver riso per alcune scene molto furbe che strizzano l’occhio allo spettatore più giovane e più disposto a divertirsi, dopo tutto questo cosa resta in chi esce dalla sala cinematografica? Resta il ricordo visivo di quanto è stato rappresentato e la sensazione di essersi divertiti. Intendiamoci, non sono cose da poco, ma il film esagera nello spiegare tutto, nel mostrare ogni cosa. Tutto è lì sullo schermo e gli occhi lo hanno colto. Il cervello invece si è riposato, non è servito per capire il film ma solo per “vederlo”.

Ecco, questo è il problema di un kolossal che secondo alcuni lo rende addirittura diseducativo, perchè non abitua al ragionamento, a cogliere i particolari e il non detto. Secondo altri, invece, la forza di un film del genere è quella di far sognare, di permettere allo spettatore un viaggio nello spazio e nel tempo in una dimensione parallela che nutre le fantasie più ancestrali. Pacific Rim appartiene a questo secondo genere ed in questo senso centra il suo obiettivo in pieno.

A voi la scelta, senza moralismi. Se andrete a vederlo vi divertirete da pazzi. Ma il Cinema è un’altra cosa.

Alessandro Barbero

Pacific Rim

Regia: Guillermo Del Toro. Sceneggiatura: Travis Beacham, Guillermo Del Toro. Fotografia: Guillermo Navarro, ASC. Montaggio: Peter Amundson, John Gilroy, A.C.E. Musica: Ramin Djawadi. Interpreti: Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Charlie Day, Rob Kazinsky, Max Martini, Ron Perlman. Origine: USA, 2013. Durata: 113′.

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