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Promare

Dopo i rumors che davano per persa la possibilità di vedere al cinema uno dei più desiderati film d’animazione giapponese usciti nel 2019, Dynit e Nexo Digital stupiscono tutti e annunciano le serate evento del 3, 4 e 5 febbraio in cui l’attesissimo Promare uscirà nelle sale italiane per la gioia di tutti gli appassionati.
Un film atteso perché porta nel formato lungometraggio il lavoro dei mostri sacri dell’animazione Hiroyuki Imaishi e Kazuki Nakashima, di nuovo insieme nei rispettivi ruoli di regista e sceneggiatore, dopo aver già creato in coppia pietre miliari quali Tengen Toppa Gurren Lagann (2007) e Kill la Kill (2014). Ovviamente il film è realizzato sotto il marchio dello studio di animazione Trigger. E questa combinazione da vita a un film spettacolare, divertente e visivamente molto appagante.

Nel pianeta Terra dell’universo di Promare, da ormai 30 anni, si convive con un fenomeno di autocombustione umana spontanea. Per combattere i problemi conseguenti a questo fenomeno, l’umanità ha organizzato speciali squadre di pompieri dotati di avanzate tecnologie anti fiamme in grado di catturare i Burnish, ossia gli umani col potere delle fiamme che compiono atti terroristici. Galo Thymos, audace pompiere, e Lio Fotia, il leader dei Burnish, tra un’allegra mazzata e l’altra scopriranno le verità sulla prossima fine del mondo, sugli intrighi creati dal governatore Kray Foresight, e sull’origine del problema dell’autocombustione.
Sebbene questo incipit ricordi fin troppo la serie Fire Force (uscita in animazione questa estate) bisogna riconoscere che lo sviluppo della trama, dopo una prima similitudine, inizia a differenziarsi e acquisisce una sua identità tipicamente compatibile con lo stile di Nakashima, introducendo molti elementi tipici delle sue storie. Di fatto questo è il limite del racconto perché, seppur ben scritto e sempre divertente, dà l’idea di essere un po’ troppo telefonato nei suoi sviluppi e colpi di scena, almeno per chi ha già visto le altre sue opere.
Da un punto di vista tecnico invece il livello è ottimo. Nonostante l’uso massiccio della computer grafica che strania un po’ a inizio film, la regia è sempre impeccabile, sempre fluida, dinamica e spettacolare. Ma è lo stile a farla da padrone. La scelta della palette cromatica in cui il fuoco da rosso-giallo è completamente virato sul fucsia-viola è già di forte impatto, il character design di Shigeto Koyama si fonde benissimo con tutta la direzione artistica del film e in generale con la produzione Trigger e di Imaishi (non si lesinano le citazioni grafiche alle opere precedenti). Ma la classica ciliegina sulla torta è stata la colonna sonora composta da Hiroyuki Sawano, molto simile come potenza a quella di Kill la Kill che emotivamente colpisce e lascia il segno.
L’adattamento in italiano del doppiaggio è molto buono e in linea con la qualità generale che la produzione Dynit offre nei suoi prodotti. Le voci sono tutte abbastanza calzanti per i personaggi e le loro personalità, con nessuna eccezione.

Promare in definitiva non delude le aspettative, un film con un canovaccio semplice e senza troppi fronzoli che sprizza azione, poderosamente e stilosamente con la forza di un idrante antincendio. Non è un capolavoro, ma è un ottimo film d’azione che per le quasi due ore che dura non annoia lo spettatore.

Antonio Fadda

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