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Deadpool

Sin dai primi minuti del film risulta chiaro che Deadpool sia ben lontano dagli standard omologati Marvel.
La paura che un trailer d’impatto potesse tradire la vera essenza della pellicola, in fondo, non sarebbe stata ingiustificata visti gli ultimi prodotti della major del fumetto, ma, fortunatamente per noi, Deadpool è esattamente come lo avevamo immaginato.deadpool3_jpg_1003x0_crop_q85
La creazione di Tim Miller – al suo primo incarico ufficiale come regista – è sarcastica, irriverente, carnale, passionale, interattiva e genialmente strutturata, nonché – nota di merito – in perfetta armonia con la fonte primaria sulla quale si base l’intero progetto: l’omonimo supereroe lanciato da Marvel nel lontano ’91. L’attinenza al personaggio degli albi a fumetto è quasi sconvolgente. Tratti caratteriali, attitudine, background biografico, stile di combattimento e aspetto fisico trovano una corrispondenza quasi maniacale tra l’eroe chiacchierone ideato dalla coppia Liefeld-Nicieza e il Wade Wilson – vero nome di Deadpool – magnificamente interpretato dall’ormai veterano dei comic-movies Ryan Reynolds. 
La vera storia del supereroe che non ama definirsi tale ha origine in quel lontano passato che egli stesso mantiene distante, un passato impregnato dal dolore di una madre scomparsa troppo presto e di un padre assassinato. L’adolescenza è l’antefatto, il preambolo necessario a catalizzare il processo di costruzione dell’uomo che Wade diventerà in futuro. Il suo arruolamento nelle forze armate lo plasma come arma umana e il suo congedo per disonore lo modella come esule in una realtà che lo ha rigettato. Ajax1
In un simile contesto e scopertosi malato terminale, il progetto Arma X si presenterà come l’unica speranza di tornare a una normalità ormai lontana. La promessa del programma Arma X è una cura alla malattia, elaborata da studi focalizzati sulla riproduzione dei geni mutanti di Wolverine, ma il prezzo da pagare si rivela esageratamente alto. Gli esprimenti finalizzati a mutare Wade in qualcosa di più che umano falliscono, ma solo inizialmente. Sarà infatti nella seconda fase del progetto, una volta considerato il soldato come esperimento “non riuscito”, che il vero Deadpool affiorerà, insieme ai suoi antagonisti: il malefico dottore responsabile delle sperimentazioni e il Sorvegliante, che Miller si premura di presentare come Francis (Ed Skrein), in perfetto accordo col fumetto d’origine.
Unica piccola differenza è l’origine del nome di Deadpool, nome dato dai pazienti del progetto Arma X al giro di scommesse incentrato su chi, tra di loro, sarebbe morto prima, e cambiato nella pellicola in un analoga lotteria, stabilità però in un club di mercenari su commissione e del quale Wade è membro fisso. In ogni caso, non sono di certo queste piccole differenze a pesare sul piatto della bilancia, specie davanti a un film come questo, dove l’aspetto avventuriero e passionale del personaggio riesce persino a interagire col pubblico, attraverso quella chicca che rese celebre Deadpool già sulle pagine degli albi fumetto: lo sfondamento della quarta parete.

Ripetutamente e in momenti perfettamente calibrati in sceneggiatura (Rhett Reese, Paul Wernick), il protagonista di questa nuova perla Marvel – decisamente uno dei prodotti migliori della major – si prende il diritto di comunicare liberamente col pubblico nel mezzo della narrazione, divenendo narratore oltreché interprete.
I pregi della pellicola sono molti e non si limitano al solo ruolo centrale. Molto interessante è anche l’inserimento del personaggio di  Vanessa Carlyle (Morena Baccarin), vero nome della mutaforma Copycat, compagna di Deadpool nel fumetto originario. deadpool-movie-stills-dreamLa sua presenza nel film, nel ruolo della ragazza di Wade e, in un secondo momento, nel ruolo d’ostaggio dell’antagonista, giustifica e permette sia i flashback descrittivi nel passato dell’eroe, sia lo sviluppo della vicenda, incentrata chiaramente sulla sua liberazione. Ugualmente importanti, specie per l’attendibilità del racconto, la presenza del duo X-Men – inserito a sostegno del protagonista – e la curiosa figura di Weasel (T.J.Miller), personaggio piuttosto interessante e che, come nella serie a fumetti, prende ora il suo posto al fianco di Deadpool.
Per la sola precisione con cui viene affrontato il film, il Deadpool di Tim Miller merita gli applausi del pubblico e della grande casa Marvel, che dopo un triste periodo di stallo, sembra finalmente essersi rialzata, forse, grazie a Miller, più forte di prima.

 Mattia Serrago

Deadpool

Regia: Tim Miller. Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick. Fotografia: Ken Seng. Montaggio: Julian Clarke. Musiche: Junkie XL. Interpreti: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, T. J. Miller, Ed Skrein, Gina Carano, Brianna Hildebrand, Andre Tricoteux.  Origine: USA, 2016. Durata: 108′.

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