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Venezia 78: assegnati i premi nelle sezioni collaterali

In attesa dei riconoscimenti ai film in concorso nelle sezioni ufficiali della Mostra del Cinema, sono stati assegnati i premi nelle sezioni collaterali.

Alle Giornate degli Autori il GdA Director’s Award viene assegnato a Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark con la seguente motivazione:
“Imaculat è un film potente il cui messaggio è espresso meravigliosamente attraverso l’occhio della macchina da presa. Imaculat rappresenta la voce di due autori capaci di raccontare, attraverso interessanti scelte cinematografiche e una recitazione misurata, il percorso di una ragazza vittima della dipendenza. Il film si focalizza sull’interazione tra i pazienti di un centro di riabilitazione molto spesso in primo piano e lascia da parte il punto di vista dei medici del centro. Trattando anche temi come le relazioni tossiche e gli abusi, Imaculat rappresenta tutto ciò che il cinema dovrebbe essere secondo noi: uno specchio della società. Una società in cui le donne sono costrette nella claustrofobia dell’oppressione. Imaculat è un film di denuncia e ci sprona a guardarci negli occhi, ci fa vergognare, arrabbiare e desiderare di lottare per un mondo migliore. Come giovani, crediamo che questo film potente sia allo stesso tempo fragile quanto i suoi personaggi e vogliamo esserne ambasciatori per diffondere la sua voce grazie al GdA Director’s Award che abbiamo scelto di attribuirgli.”

Il Premio del pubblico BNL viene assegnato a Deserto Particular di Aly Muritiba.
“Deserto Particular è un film di incontri”, dichiara il regista, “dal 2016, con il colpo di stato che ha rimosso il presidente democraticamente eletto in Brasile, la mia generazione, che si è formata dopo la dittatura, sta vivendo il momento più drammatico della sua esistenza. All’indomani del colpo di stato, il paese è sprofondato in una spirale di odio che è culminata con l’ascesa di un fascista alla presidenza. Con l’elezione di Jair Bolsonaro, tutte le minoranze, le donne, gli indigeni, la comunità LGBTQI+, i neri, sono perseguitate in modo sistematico e il paese è diviso tra il sud conservatore e il nord / nord-est progressista. Molte volte si è giunti sull’orlo dello scontro armato. Proprio quest’odio si è rivelato fondamentale per decidere quale sarebbe stato il mio prossimo film. Ho capito che avrei fatto un film su un incontro. In un’epoca di violenze ho voluto fare un film d’amore.

La giuria, composta da Federico Babini, Piotr Czerkawski, Meryl Moser e Andrea Stosiek ha assegnato il Label Europa Cinemas a Californie di Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman con la seguente motivazione:
“La nostra scelta di Californie di Alessandro Cassigoli e Casey Kaufmann come film vincitore del Label Europa Cinemas di quest’anno qui a Venezia è stata assolutamente unanime. Da un lato offre uno sguardo penetrante e universale sull’evoluzione di qualsiasi ragazza tra i 9 e i 14 anni, dall’altro questo sguardo è molto specifico nel mostrare come Jamila, una giovane immigrata marocchina, trova la propria strada in Italia. È tenero, umoristico e a volte duro, ma anche positivo. È il primo film di finzione dei registi, che attingendo alle loro radici nel documentario hanno realizzato un film molto coinvolgente e stimolante. Infine, vogliamo congratularci per l’interpretazione della giovane attrice protagonista – Khadija Jaafari – la vera forza trainante del film.”
Per la cronaca, il film ha ricevuto anche il Premio BNL per la sceneggiatura.

Nell’ambito della 36^ Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), ha assegnato i premi e a trionfare è l’iraniano Zalava, esordio alla regia per Arsalan Amiri. La motivazione della giuria composta da Claudio Cupellini, Vanja Kaludjercic e Sandrine Marques è la seguente: “La giuria è rimasta colpita dall’abile maestria del regista nella realizzazione del suo film d’esordio. È un lavoro maturo che naviga con competenza attraverso diversi stati d’animo nel film, consegnando un potente messaggio di superstizione e ignoranza, così rilevante per questi tempi difficili. Il regista rappresenta una voce fresca che, attraverso un linguaggio cinematografico giocoso, trasmette un messaggio universale. Il Gran Premio Settimana Internazionale della Critica di Venezia va a Zalava di Arsalan Amiri”. Amiri si porta a casa anche il premio FIPRESCI assegnato dalla Fédération Internationale de la Presse Cinématographique.
Vince invece il Premio Mario Serandrei per il Miglior Contributo Tecnico Eles Transportant a Morte di Samuel M. Delgado e Helena Giròn, “per la capacità di elaborare una dimensione sonora immersiva, in cui la tensione tra figure e ambienti si amplifica e dialoga profondamente con la ricerca visiva degli autori. Una partitura di suoni, rumori e immagini, che alimenta una storia di misteri, vita e morte, dalla dimensione del mito fino alla deriva esistenziale dei personaggi”.
Il film è ambientato nel1492. Tra l’equipaggio capitanato da Cristoforo Colombo viaggiano tre uomini che avrebbero dovuto essere morti. Sono riusciti a evitare il loro triste destino partecipando a questo viaggio incerto. Raggiunte le Isole Canarie fuggono portando con sé una delle vele della nave. Nel frattempo, nel “Vecchio Mondo”, una donna cerca di salvare la sorella morente portandola da un guaritore. Entrambi questi viaggi tentano di prendersi gioco della morte. Entrambi questi viaggi sono in balìa della storia.

UNICEF e PREMIO SFERA 1932 premiano La Caja di Lorenzo Vigas. Due importanti riconoscimenti per il film del regista venezuelano, tornato alla Mostra di Venezia dopo la vittoria del Leone D’Oro nel 2015
Sono queste le parole che motivano il premio Cinema per l’Unicef: “Povertà, sfruttamento e abbandono sono le ferite di un Paese orfano di certezze. Il paesaggio desertico diventa metafora della vita di tutti i ragazzi privati di una famiglia e dei loro diritti.  Attraverso gli occhi di un bambino, il film ci proietta nel profondo di una tragica realtà nella quale il protagonista ci mostra che affermare la propria identità è sempre possibile. Per queste ragioni la Segnalazione Cinema for Unicef della 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia va a “La Caja” di Lorenzo Vigas”

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