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Il lato positivo

latoUscito da un ospedale psichiatrico Pat è convinto di poter ritornare alla normalità, che significa ricostruire la relazione con la moglie Nikki e riprendere a insegnare storia. Peccato che il tribunale gli impedisca di avvicinarsi alla donna e alla scuola in cui anche lei insegna. Pat in ospedale c’è finito per aver pestato a sangue un collega che stava amoreggiando con Nikki nella doccia di casa. Mettiamoci poi che l’adulterio si compie mentre un cd diffonde la musica che Nikki aveva scelto per il matrimonio con Pat, e che lo stesso Pat soffriva già di bipolarismo, ed ecco che la violenza incontrollata esplode, decretando l’uomo come un caso psichiatrico.
Il film di David O. Russell (Three Kings e The Fighter) oscilla magistralmente tra commedia e dramma personale, ma senza eccedere, senza trascinarsi nella melma delle scontatezze, anche nella direzione di un De Niro sempre sopra le righe, ma che pare questa volta più contenuto. Il settantenne attore newyorkese, nella figura del padre di Pat, vittima anche lui di ossessive compulsività, sciorina un’interpretazione all’altezza, mai macchiettistica, a tratti commovente. La tensione di Pat, perso tra l’amore per Nikki (idealizzata) e l’attrazione per Tiffany (la pluripremiata Jennifer Lawrence, in un ruolo borderline anche lei), passa attraverso la relazione col padre, radice marcia, che quantifica e qualifica il rapporto con il figlio nella misura in cui gli è posipossibile condividere la passione per la squadra del cuore. Il football è anzi vero oggetto transizionale, gancio col mondo e con gli affetti.
Lo schema narrativo così è presto definito: la riappropriazione di Nikki è una questione di giustizia privata, ma deve passare dal riconoscimento di parenti, amici e medici, testimoni di un cambiamento che dovrebbe portare alla normalità comportamentale. Ma siccome cercare il lato positivo per ricostruirsi dalle ceneri non è sempre facile e non può prescindere da ciò che si è, per Pat non rimane che spostare lo sguardo verso il suo presente, che significa Tiffany.
Russell confeziona una moderna screwball comedy, dove gli snodi narrativi segnano passaggi tematici senza confonderli mai, definendo una parabola a lieto fine, che non risparmia però conflitti tra genitori e figli, tra sessi, tra normalità (a volte di facciata, a volte dettata dai ruoli sociali, vedi lo psichiatra) e a-normalità, ipotizzando schemi sociali in cui è possibile trovare la felicità e difendere la propria singolarità.

Vera Mandusich

Il lato positivo

Regia e sceneggiatura: David O. Russell. Fotografia: Masanobu Takayanagi. Montaggio: Jay Cassidy, Crispin Struthers. Interpreti: Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence. Origine: Usa, 2012. Durata: 122′.

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